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Cinema

Greta Gerwig, l’artista umile e ironica che ha stregato Hollywood

La regista Greta Gerwig è uno dei nomi che ha catalizzato l’attenzione di tutto il mondo durante le nomination agli Oscar 2020 con il film Piccole Donne. Chi è la ragazza di Sacramento che sta conquistando il mondo del cinema?

Viso acqua e sapone e i capelli biondi con un taglio sbarazzino descrivono in parte la regista americana Greta Gerwig, giunta alla ribalta in questi mesi per aver diretto la terza versione del celebre romanzo Piccole Donne di Louisa May Alcott.

Leggi anche: I film diretti da donne più attesi del 2020

Le origini di Greta Gerwig

La giovane regista (37 anni), nata in California da un’infermiera e da un consulente finanziario, sebbene sia americana, ha origini tedesche, come testimonia anche il suo cognome. Dopo aver sostenuto studi di letteratura inglese e filosofia al Barnard College di New York, Greta come la determinata Jo March raccontata nel romanzo del 1868 della Alcott, decide di intraprendere la carriera di commediografa durante gli anni al college. Tale è la sua determinazione a sfondare in questo campo da fondare un gruppo chiamato The Tea Party Ensemble, nel quale i ragazzi potevano cimentarsi nell’arte dell’improvvisazione.

I primi lavori di Greta Gerwig

La Gerwig oltre a dedicarsi al suo gruppo di improvvisazione, viene introdotta in un movimento cinematografico noto con il termine di Mumblecore a partire dal 2006. iniziano per lei le prima esperienze nel mondo del cinema, partecipando – in punta di piedi – alla sceneggiatura di film come LOL di Joe Swanberg, Hannah Takes The Stair (2007) ed infine Nights and Weekends (2008) nel quale svolge la funzione di co-regista.

Dopo pochi anni di gavetta, si cimenta con il film Lo stravagante mondo di Greenberg diretto dal regista Noah Baumbach regalando al pubblico la bellissima interpretazione del personaggio di Florence Marr, un’aspirante cantante tanto che le farà ottenere la candidatura come miglior attrice protagonista al premio Independent Spirit Awards del 2011.

Leggi anche: Oscar 2020: tutte le nomination

Greta Gerwig e la strada verso Hollywood

Il 2011 è l’anno del salto di qualità nella carriera di Greta Gerwig. Un salto che la porterà direttamente ad Hollywood, a lavorare con attori e maestranze che lei era solita vedere solo nelle riviste di cinema che amava sfogliare. La due esperienze con il film Amici, amanti e… insieme a Natalie Portman e Ashton Kutcher e Arturo con protagonista Russell Brand, le apriranno la strada che la porterà a farsi conoscere dal jet set di Hollywood.

Nel 2012 Greta viene scritturata per il film To Rome with Love di Woody Allen girato nella Capitale e nella quale interpreta il ruolo di Sally. Ed infine, grazie alla pellicola Frances Ha, riesce ad ottenere la prima nomination ai Golden Globe come miglior attrice in un film commedia o musicale.

Passeranno circa cinque anni prima che Greta Gerwig riesca a sedersi sulla sedia di regista per dirigere il film Lady Bird. Ambientato nella sua città natale, Sacramento, racconta la storia tormentata di una madre e di sua figlia adolescente. Il successo di questo film le permise di ottenere ben cinque candidature ai Premi Oscar, precisamente nelle categorie miglior regista e miglior sceneggiatura originale (alla quale aveva contribuito anche la Gerwig) e altre quattro candidature ai Golden Globe, riuscendo a portare a casa due riconoscimenti.

Leggi anche: Piccole Donne, 5 motivi per vedere il film di Greta Gerwig

Greta Gerwig e le sue Piccole Donne

Dopo il successo di Lady Bird con Saorsie Ronan, la Gerwig è tornata dietro la macchina da presa con il terzo rifacimento del celebre romanzo ottocentesco Piccole Donne nato dalla penna di Louisa May Alcott. E se il detto “squadra vincente non si cambia” è vero, Greta deve averlo preso alla lettera, tanto da aver coinvolto nuovamente la Ronan anche in questo progetto. Il ruolo della sorella March più determinata ed emancipata della famiglia, Jo March, è stata affidata proprio all’attrice che adesso è candidata ai Premi Oscar come miglior attrice protagonista. L’annuncio delle nomination agli Oscar 2020 ha confermato le supposizioni che da settimane aleggiano intorno a questo film e alle sue attrici.

La regista americana è riuscita a conquistare ben sei nomination agli Oscar 2020 nelle categorie: miglior film, migliore attrice protagonista con Saorsie Ronan, migliore attrice non protagonista con Florence Pugh, migliore sceneggiatura non originale, miglior montaggio, migliore fotografia, migliori costumi, migliore colonna sonora originale.

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