Euronics-Galimberti, nota catena specializzata in elettronica di consumo, è gravata da oltre 82 milioni di debiti. Nominato ora un commissario straordinario: saranno necessari 30 giorni per tentare l’amministrazione straordinaria e per valutare se ci sono gli estremi per rimanere sul mercato.
Il Tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato “insolvente” la Euronics-Galimberti, catena di negozi a marchio Euronics che conta 11 punti vendita tra Lombardia e Veneto. La catena è da oltre 40 anni un vero e proprio punto di riferimento nel nord Italia per l’acquisto di beni d’elettronica ed elettrodomestici.
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È stato quindi nominato un commissario straordinario, che avrà 30 giorni di tempo per elaborare una relazione da presentare al giudice, illustrando le cause dello stato di insolvenza. Oltre a questo, dovrà soprattutto indicare, con una valutazione motivata, l’eventuale sussistenza di concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico delle attività imprenditoriali.
Solo se queste emergeranno, allora il tribunale potrà dichiarare aperta la procedura di amministrazione straordinaria. Ciò che si tenta al momento di fare è cercare di salvare la catena di negozi, gravata da debiti (finora ancora non ripianati) per oltre 82 milioni di euro.
A rischio 250 posti di lavoro
Già a settembre 2019 il Tribunale di Milano aveva permesso l’avvio del piano di consolidamento dell’azienda, che aveva offerto tra le garanzie la vendita di un immobile per circa 9 milioni di euro. Successivamente, però, i creditori avevano dato parere negativo in merito al piano, tanto che era stata fissata una nuova udienza davanti al giudice. ”
Già in quell’occasione, i dipendenti di Euronics-Galimberti si erano definiti estremamente preoccupati per il loro futuro. “Abbiamo paura per il nostro futuro, non sappiamo se terremo il nostro posto di lavoro, Galimberti non ha dato nessuna garanzia. Abbiamo il negozio vuoto, non abbiamo niente da vendere”, avevano dichiarato alcune lavoratrici. Che hanno avevano ribadito: “La situazione è avvilente, ma chiediamo di avere ancora un lavoro. Lottiamo per la nostra dignità”.
Ad oggi, alcune fonti della Filcams Cgil sostengono quanto sia importante salvaguardare “la tenuta occupazionale”, e sperano in “un interessamento da parte di nuovi imprenditori o del Mise”. Del resto, nei giorni scorsi erano state nuovamente sottolineate le “pesanti ripercussioni sull’occupazione, passata da oltre 600 addetti nel 2013 a circa 250 lavoratori nelle sole Lombardia e Veneto”.
Come sottolineato dal sindacato, infatti, “la Galimberti a marchio Euronics […], pur ricorrendo agli ammortizzatori sociali, non si è mai rilanciata sul mercato del settore soprattutto a causa di inadeguati investimenti, arrivando nelle ultime settimane all’improcedibilità del secondo concordato preventivo”. E nel caso in cui ne venisse dichiarato il fallimento, a rimetterci sarebbero anche i 250 lavoratori dipendenti.