L’agente dello spettacolo Chiesa Soprani al processo Ruby fornisce le presunte confidenze di Barbara Guerra e di altre ragazze coinvolte nelle “cene eleganti” di Arcore. I giudici: “Dichiarazioni autoindizianti”
“Ad Arcore in una stanza buia a turno le ragazze ‘incontravano’ il presidente Berlusconi”. La testimonianza in aula arriva da Francesco Chiesa Soprani, agente dello spettacolo, che sul processo Ruby ha spiegato le confidenze soprattutto di Barbara Guerra e di altre ‘olgettine’ sui rapporti sessuali tra Silvio Berlusconi e le giovani. “Le ragazze – aggiunge – da quanto ho saputo venivano remunerate per mentire nei processi”.
Seconda la testimonianza di Chiesa Soprani, anche la stessa Ruby gli confessò che aveva avuto rapporti con l’allora premier. I giudici, preso atto delle parole del teste, hanno deciso di affiancargli un avvocato durante la deposizione. “Alcune parti sono autoindizianti”, la spiegazione dei giudici.
Leggi anche –> Skioffi prende le distanze da Talisa | Gioco di ruoli per Umberto ad Amici 19
Leggi anche –> Le Sardine rispondono a Zingaretti sull’offerta dem | I possibili scenari
Le rivelazioni: “Soldi e case per mentire”
Chiesa Soprani fu l’agente di alcune delle ragazze ospiti a villa San Martino. Nel suo lavoro ha conosciuto anche Lele Mora, Emilio Fede e Fabrizio Corona. Guerra, ha raccontato il testimone rispondendo alle domande del pm Luca Gaglio, ha ricostruito la vicenda.
“Mi disse di aver partecipato a queste cene, mi ha parlato di rapporti sessuali con Berlusconi e di essere stata pagata per non dire la verità sul sesso e poi di rapporti a turno in una stanza buia, perché lui forse non voleva farsi vedere. Mi ha detto – conclude – dirò la verità sui rapporti sessuali nelle cene e che venivamo pagate per mentire con soldi e case. Ruby? Sì, c’era anche lei. Se ne occupava Mora ed era mantenuta dallo stesso Berlusconi”.