Attimi di vera paura per Vittorio Brumotti aggredito a Monza nei pressi della stazione ferroviaria mentre eseguiva uno dei suoi servizi-inchiesta sugli spacciatori locali. L’inviato di Striscia La Notizia è stato accoltellato ed è finito in ospedale.
Brumotti accoltellato a Monza
“Sto bene e mi sono spaventato. Ma di sicuro non mi fermo e continuerò a fare i miei servizi”… lo dice Vittorio Brumotti poche ore dopo essere stato accoltellato a Monza in una delle zone di spaccio più intense e drammatiche d’Italia. Quella della stazione di Corso Milano.
Si spaccia di tutto. Eroina, coca, cristalli di metanfetamina, exstasy, acidi e persino medicinali. Ma quello che viene richiesto di più è l’eroina: il biker estremo genovese si era presentato nei pressi della stazione come sempre, senza essere annunciato da nessuno, con la sua bicicletta e una troupe di due persone per realizzare uno dei suoi servizi in cui filmava gli spacciatori e il via via di clienti.
Già aggredito più volte
Già qualche tempo fa aveva rischiato di essere aggredito: erano intervenuti agenti di polizia e vigili urbani e l’inviato di Striscia era stato minacciato fisicamente e colpito alla schiena da un paio di pugni. La cosa non lo aveva spaventato e nemmeno convinto a desistere: d’altronde la reazione degli spacciatori, spesso violenta, accade un po’ dappertutto. Numerosi i servizi un po’ ovunque fino al suo ritorno a Monza.
Le minacce
Dopo la sua prima visita a Monza, lo scorso anno, tutto intorno alla stazione erano comparse scritte minacciose e intimidatorie che lo invitavano a tornare per “prendersi il resto”. Il riferimento a ulteriori aggressioni o peggio era evidente. E “Brumo”, uno che non ha mai avuto paura di niente né sopra né senza la bici, ha mantenuto la promessa di tornare.
L’aggressione
Appuntamento con la troupe sabato pomeriggio: dopo le prime riprese – erano le 14.00 – lui e il suo cameraman sono stati aggrediti da diverse persone armate di coltello e di bastoni: si parla di almeno sei persone. Sono stati attimi di vera tensione: Brumotti, colpito al petto da un fendente, dopo la prima paura ha urlato e reagito. Alcune persone sono intervenute per difenderlo. Parliamo di un atleta alto e fisicamente imponente: vederlo arrabbiato non capita spesso ma non è consigliabile.
L’ospedale
Gli aggressori si sono dati alla fuga ed è intervenuta la Croce Rossa: ospedale per lui e per il suo cameraman ferito in modo profondo alla gamba con un taglio che ha richiesto alcuni punti. Per Vittorio una ferita superficiale e di striscio che gli ha perforato il giubbotto. Ma se il colpo fosse stato affondato era diretto al cuore.
La polizia è intervenuta in pochi minuti e ha eseguito dei fermi: due tra i responsabili sarebbero già stati identificati e fermati: gli inquirenti stanno verificando le immagini delle telecamere di sorveglianza, che nella zona sono diverse, e quelle girate dalla troupe di Striscia che sono davvero molto drammatiche e probabilmente verranno mostrate anche in onda se e quando il video sarà restituito alla produzione.
Le sue dichiarazioni
Brumotti ha parlato con pochissimi amici solo per tranquillizzare le persone che gli vogliono bene poi quando la voce si è diffusa si è convinto a pubblicare una Instagram story di pochi secondi solo per dire a tutti che stava bene.
“Devo ringraziare la mia reazione e il giubbotto imbottito che mi ha salvato. Ci siamo spaventati ma soprattutto sono dispiaciuto per i ragazzi della mia troupe che fanno il loro lavoro e rischiano del loro solo perché sono con me. Devo ringraziare tutte le persone che sono intervenute e quelle che mi hanno spedito molti messaggi di solidarietà. Finché Striscia mi chiederà di realizzare questi servizi continuerò a farli perché anche questo è il mio lavoro e perché credo che sia la cosa giusta. I rischi in questo mestiere ci sono sempre, ma anche in bicicletta sono abituato a calcolarli e a correrli senza ripensamenti”.