Alcuni investitori del gruppo Atlantia hanno annunciato di voler inviare una lettera di protesta alla Ue in merito alla norma del decreto Milleproroghe, norma che modifica in modo unilaterale le concessioni autostradali.
Come divulgato da fonti ufficiali, la lettera degli investitori vuole rendere nota alla commissione di Bruxelles tutte le preoccupazioni relative agli effetti del decreto Milleproroghe.
“Questa misura è ragione di seria preoccupazione in quanto compromette del tutto la prevedibilità normativa, scoraggiando gli investimenti e restringendo senza giustificazione la libera circolazione dei capitali”, viene riportato nella lettera.
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Investitori Atlantia preoccupati sugli effetti Milleproroghe
Gli investitori istituzionali di Atlantia, tra cui il fondo sovrano di Singapore (Gic) e fondazione CRT, hanno deciso di scrivere una lettera da inviare alla commissione Ue per esprimere la loro preoccupazione in merito ai possibili effetti del decreto Milleproroghe sulla controllata Autostrade per l’Italia.
Sono concreti, infatti, i timori degli operatori finanziari sul provvedimento, poiché mette in discussione la prevedibilità della regolazione, scoraggia gli investimenti e “restringe senza giustificazione il libero movimento dei capitali”.
Oltre a questo, la norma si rende in grado di modificare in maniera unilaterale le convenzioni. Tale preoccupazione, del resto, trova fondamento su quanto già accaduto nel 2006, anno in cui l’allora ministro dei Trasporti Antonio Di Pietro diede avvio ad una iniziativa simile, che fu oggetto dell’apertura di una procedura di infrazione da parte della Ue.
Per tutta questa serie di ragioni, allora, la missiva di protesta verrà indirizzata ai commissari europei Margrethe Vetager (Antitrust), Valdis Dombrovskis (vice-presidente della Commissione) e Thierry Breton (Mercato interno).