L’abbattimento del jet ucraino e il continuo intervento di Donald Trump sulle questione iraniane, non aiuta la difficilissima situazione politica del nord africa.
La polizia ha attaccato i manifestanti che si erano riuniti a Teheran sulla Azadi Square, divenuta teatro di gravissimi scontri. Sono di queste ore i video in cui le forze armate esplodono colpi contro di arma da fuoco contro i rivoltosi. Non solo la capitale però, le stesse manifesrazioni hanno interessato Mashhad, Rasht, Kashan, Sanandaj e Amol.
“Non uccidete i vostri manifestanti”. Donald Trump su Twitter si è schierato a fianco dei manifestanti iraniani in un messaggio indirizzato ‘ai leader dell’Iran’. “Migliaia di persone sono già state uccise o incarcerate da voi e il mondo sta guardando. Ancora più importante, gli Stati Uniti stanno guardando. Ripristinate le connessioni Internet e lasciate che i giornalisti navighino gratis! Smettete di uccidere il vostro grande popolo iraniano!”, scrive il presidente degli Stati Uniti.
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Tanti i presidi organizzati dalle forze dell’ordine, la città è sorvegliata per controllare ogni genere di intemperanza. Membri dei Pasdaran pattugliano le strade. La rabbia contro il governo si è riaccesa dopo le bugie sull’abbattimento dell’aereo ucraino. Per tre giorni le autorità hanno smentito categoricamente ogni responsabilità sullo schianto, in cui sono morte 176 persone, e poi le Guardie della rivoluzione hanno ammesso la responsabilità del lancio di un missile per errore. Le vittime sono in gran parte iraniane o iraniane-canadesi.
In campo è sceso anche il Regno Unito. Ieri è stato infatti fermato dalla polizia l’ambasciatore britannico Rob Macair, con conseguente condanna di Londra. Stamattina una folla di manifestanti filo-governativi ha bruciato una bandiera britannica di fronte all’ambasciate di Londra a Teheran. Al grido di “Morte alla Gran Bretagna”, in circa 200 hanno così protestato contro la presunta presenza dell’ambasciatore a una protesta non autorizzata contro le “bugie” del governo sull’abbattimento dell’aereo ucraino.
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Accuse prontamente smentite da Macaire, ieri fermato dalle autorità e poi rilasciato. L’uomo della corona in Iran ha negato qualsiasi coinvolgimento nelle proteste in corso nella Repubblica islamica. Sulla questione è poi intervenuto anche il segretario agli Esteri britannico, Dominic Raab: “L’arresto del nostro ambasciatore a Teheran senza motivi o spiegazioni è una flagrante violazione della legge internazionale”.
Tratti di redenzione, forse arrivano dalla società del domani. La notizia non è confermata, ma c’è un video che sta diventando virale che mostra gli studenti dell’università Beheshit a Teheran infrangere un obbligo, mai sancito formalmente dalle autorità iraniane ma moralmente imperativo nei momenti di maggiore crisi tra l’Iran e l’Occidente: calpestare la bandiera israeliana e quella americana.
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Un video di grande emotività, perché nel filmato si vedono i giovanissimi studenti che durante le proteste evitano accuratamente di passare sopra le due bandiere disegnate per terra dai sostenitori del regime proprio affinché si possa calpestarle. Quelli che lo fanno vengono fischiati dagli altri studenti.
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