“Dobbiamo decidere subito a chi tagliare le tasse” Riaprono lavori Mef

Al Mef sono in preparazione i lavori sui fascicoli ‘caldi’ del 2020: quelli che nasceranno quest’anno, come la riduzione delle tasse sul lavoro da luglio. Le tasse e chi deve pagarle sono una priorità.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze riapre i battenti: la revisione della spesa, il progetto di riforma dell’Iva, lo sfoltimento delle tax expenditures, e il taglio del cuneo fiscale da convocare entro gennaio. Sono tanti i dossier sul tavolo del ministro Gualtieri, e non mancheranno le sorprese e le polemiche.

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In termini di priorità, il primo dossier da definire è l’abbassamento della tassazione in busta paga che scatterà a luglio, come previsto dalla Legge di Bilancio. Il tavolo con le parti coinvolte sarà avviato entro gennaio con l’obiettivo di predisporre al più presto il decreto attuativo e dare così tempo ai datori di lavoro di adeguarsi. Gli interessati sono i lavoratori con reddito tra i 26-35mila euro, estendendo dunque i beneficiari del bonus Renzi. “Dobbiamo decidere rapidamente a chi tagliare le tasse. L’orientamento prevalente è quello di alleggerire il carico sui lavoratori dipendenti, tra 26mila e 35mila euro di imponibile, che oggi sono fuori dagli 80 euro” – lo ha detto in un’intervista a ‘Repubblica’ il viceministro al Mef Antonio Misiani. “Io credo però che bisognerebbe prestare attenzione anche ai 4 milioni di lavoratori dipendenti ‘incapienti’, cioè con un imponibile inferiore agli 8mila euro: ci sono giovani precari, part time involontari, fragilità vecchie e nuove del mondo del lavoro. Potremmo aiutarli sperimentando una imposta negativa, sotto forma di bonus come l’Earned Income Tax Credit di Clinton” – ha aggiunto.

Il ministro Gualtieri con il premier Conte

Il Mef e le nuove tasse

Al Tesoro si inizia a lavorare alle possibili soluzioni per ridurre le clausole Iva per il 2021 superiori a 20 miliardi di euro. Tra le ipotesi, nel quadro di una riforma fiscale più ampia, una rimodulazione dell’Iva a vantaggio dei prodotti del cosiddetto carrello della spesa a fronte di un rialzo per i beni voluttuari. Il tutto insieme ad una riduzione delle tax expenditures (agevolazioni fiscali che riducono il prelievo per alcuni contribuenti)
Si discuterà anche della nuova spending review: dovrebbe essere infatti istituita una commissione ad hoc per riuscire nel difficile compito di tagliare gli sprechi senza compromettere i servizi. Dovrebbero restare fuori dall’operazione scuola e sanità.

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Infine, nel dibattito politico e tecnico iniziano a emergere le prime ipotesi per il superamento di Quota 100 a partire dal 2022, quando si esaurirà la misura triennale voluta dalla Lega nel precedente governo ed evitare che dal 2023, in assenza di interventi, si torni alla rigidità della legge Fornero. Tra le opzioni lo schema Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi) ma dai sindacati è già arrivato un no perentorio.

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