Renzi: “Bonaccini più competente della Borgonzoni, dopo il voto si parte!”

Matteo Renzi aspetta le elezioni regionali di fine mese e per febbraio prepara la prima assemblea nazionale di Italia Viva. “Mandando a casa Salvini abbiamo evitato la paralisi”.

Matteo Renzi è pronto a riprendersi la scena della politica italiana. Grazie anche, è bene dirlo, agli scivoloni e gli autogol delle altre forze di Governo e dell’Opposizione. A partire dal Movimento 5 Stelle capitanato da Di Maio. “Il Movimento che abbiamo conosciuto – dice Renzi al Corriere della Sera – non esiste più. E’ evaporato. Non è un auspicio: è un fatto. I loro leader devono decidere quando e come prenderne atto. Troveranno un modo per sostenere il governo e proseguire la legislatura, ma i Cinque Stelle della piattaforma Rousseau già non esistono più. In Parlamento è un’emorragia quotidiana. Non mi interessa il finale della loro storia: il populista vince le elezioni ma perde la sfida del governo. Perché se costruisci la carriera partendo dai Vaffa contro il potere, quando diventi tu il potere il gioco ti si ritorce contro. Lascio i grillíni ai loro dibattiti, noi parliamo di crescita e politica estera”

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Anche Renzi dice la sua sulla difficile situazione di politica estera nata sull’asse Libia-Turchia e le bombe americane sull’Iran.La situazione libica è drammatica, non solo preoccupante. Il governo italiano non sta raccogliendo successi, uso un eufemismo, ma il problema è più ampio. Dobbiamo prendere atto che gli Stati Uniti sono meno attenti a questa parte dl mondo. La scoperta dello shale gas ha portato gli americani all’autosufficienza energetica e questo quadrante non è più decisivo come in passato per Washington. A ciò si somma la miopia dell’Europa. E un periodo difficile – continua il leader di Italia Viva – occorrono nervi saldi e lucidità di visione. il premier Conte non è riuscito a incontrare Sarraj e Haftar lo stesso giorno ma non è questo il punto. Incontrare quei due lo stesso giorno può funzionare per il Tg delle 20 o come foto notizia sui quotidiani. Ma questa non è politica estera, questa è solo mediocre comunicazione. Qui abbiamo un problema ben più grande: l’Italia deve riaffermare il proprio ruolo nel Mediterraneo e in Libia in particolare. E dobbiamo dire con forza che non permetteremo a Erdogan e ai turchi di sostituirci come interlocutori in Libia.

Sarraj e Conte

Renzi e la politica estera: “mai più preferire una festa M5S al Geo”

Matteo Renzi non si sbottona sull’operato del ministro Di Maio in politica estera, però non risparmia le stoccate. “Non giudico l’operato del ministro – dice – non tocca a me. Mi basta che sia chiaro che la politica estera non è mai stata così importante come in questa fase. Nel 2020 le elezioni americane, l’accordo Usa-Cina, la nuova Ue, la Brexit, il Geo Saudita. La Farnesina ha straordinari professionisti: mi auguro che il ministro sappia valorizzarli e ascoltarli. Che non faccia più l’errore di non andare al Geo per seguire un’iniziativa dei Cinque Stelle. E mi auguro che il Paese torni a parlare di politica estera senza demagogie. La geopolitica è una cosa seria, non basta un post su Facebook: bisogna studiare, conoscere, viaggiare». 

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Il governo è in evidente difficoltà, molti pensano, e altri auspicano, che non possa reggere fino alla fine della legislatura. Passate le regionali in Emilia – risponde Renzi – il governo deve sbloccare i cantieri  e rilanciare la crescita. Ci sono 120 miliardi di euro bloccati dalla burocrazia, è inspiegabile aspettare ancora: a febbraio presenteremo la nostra proposta. Abbiamo fatto un governo per salvare l’Italia dal sovranismo di Salvini, ma non basta essere contro. È dunque fondamentale che l’esecutivo cambi passo sulla crescita. Con sussidi come il reddito di cittadinanza o misure come Quota 100 l’Italia si è fermata, la crescita si è azzerata. Bisogna ripartire subito. Mandando a casa Salvini abbiamo evitato la paralisi. Ma adesso va evitato l’immobilismo”.

Stretta di mano ‘calorosa’ tra Salvini e Renzi

Matteo Renzi e le elezioni regionali in Emilia Romagna

“Bonaccini è più competente della Borgonzoni- dice senza indugi – Lo riconoscono anche gli elettori leghisti. Se la partita rimane sul piano amministrativo Stefano stravince. Ma se il voto diventa politico la destra ha le sue chances. Ecco perché occorre saggezza da parte del governo: ogni decisione politicamente sensibile rischia di far danno in Emilia. Anche per questo mi ero battuto contro la plastic tax, ad esempio. Spero che gli emiliani votino per il presidente di Regione e non per altro – aggiunge Renzi – in quel caso Bonaccini vince sicuro”.

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