“E’ un giorno storico!” L’Irlanda del Nord ha finalmente un nuovo governo

L’Irlanda del Nord ha un nuovo Governo, e il Parlamento di Stormont, chiuso da tre anni, ha ripreso i lavori sabato 11 gennaio. “E’ un giorno storico” ha dichiarato Simon Coveney, vicepremier e ministro degli Esteri.

il Parlamento di Stormont riapre i battenti

Ci sono voluti più di mille giorni per superare un’impasse che aveva sprofondato l’Irlanda del nord in una crisi politica senza quasi via d’uscita. Ma oggi c’è un “Nuovo decennio, nuovo accordo”, e gli attriti tra Dup e Sinn Féin dovrebbero attenuarsi, per il bene del paese.

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Dopo oltre mille giorni di contrasti, accuse reciproche e tentativi di riconciliazione falliti, nasce a Belfast un nuovo Esecutivo di coalizione con il sostegno di tutti e cinque i partiti – Democratic Unionist Party (Dup), Sinn Féin, Ulster Unionists, Sdlp e Alliance Party. I deputati hanno eletto un nuovo Speaker del Parlamento – Alex Maskey di Sinn Féin, il maggiore partito cattolico e nazionalista – e i nuovi membri del Governo.

Arlene Foster

Nuovo Esecutivo in Irlanda del Nord

Arlene Foster, leader del Dup, il maggiore partito protestante e filo-britannico, sarà primo ministro, Michelle O’Neill, vicepresidente di Sinn Féin, sarà vice primo ministro. I due ruoli sono equivalenti e, nonostante gli appellativi, le due leader hanno uguale potere. Il delicato ruolo di ministro della Giustizia è andato a Naomi Long, leader dell’Alliance Party.

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“È un giorno storico”, ha detto Simon Coveney, vicepremier e ministro degli Esteri irlandese, sempre in prima linea per risolvere la lunga crisi a Belfast assieme a Julian Smith, il ministro britannico responsabile per l’Irlanda del Nord. I due, giovedì, avevano proposto ai partiti una bozza di accordo dal titolo “Nuovo decennio, nuovo accordo”, che indicava soluzioni per superare i principali ostacoli nei rapporti tra Dup e Sinn Féin.
Nel gennaio 2017 il partito cattolico aveva abbandonato il Governo di coalizione per contrasti su un progetto di energia ambientale promosso dalla Foster, ma c’erano altre e più profonde ragioni per la rottura che si spera non si ripetano. “È un grande passo avanti per la gente dell’Irlanda del Nord. Ristabilirà la fiducia in un Governo autonomo stabile e porterà le necessarie riforme dei servizi pubblici”, il commento del premier britannico Boris Johnson.

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