L’annuncio nel corso di una intervista. “Un partito nuovo” spiega Zingaretti “aperto ai movimenti ed organizzato in ogni angolo del paese”.
Anno nuovo, vita nuova, si dice. Per quel che riguarda il PD, per le novità bisognerà invece aspettare il 26 gennaio. E’ il giorno delle elezioni in Emilia Romagna: dopo quella data, per i democratici cambierà tutto. Almeno stando a quello che il segretario Nicola Zingaretti ha dichiarato nel corso di una intervista. “Vinciamo in Emilia-Romagna“, dove “il Pd sta facendo la campagna elettorale per Bonaccini in splendida solitudine e poi cambio tutto: sciolgo il Pd e lancio il nuovo partito“: testuali parole. Un annuncio clamoroso, che lo stesso Zingaretti ha spiegato.
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“Non penso a un nuovo partito ma a un partito nuovo, un partito che fa contare le persone ed è organizzato in ogni angolo del Paese” afferma il segretario. “La nuova legge elettorale ci indica una sfida: dobbiamo costruire il soggetto politico dell’alternativa, convocando un congresso con una proposta politica e organizzativa di radicale innovazione e apertura. Dobbiamo rivolgerci però alle persone, e non alla politica organizzata” aggiunge Zingaretti. Sul concetto di “rivolgersi alla gente”, il segretario dem si spiega meglio: “Dobbiamo aprirci alla società e ai movimenti che stanno riempiendo le piazze in queste settimane. Non voglio lanciare un’opa sulle sardine, rispetto la loro autonomia: ma voglio offrire un approdo a chi non ce l’ha“.
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Anche perchè il PD, secondo lui, è in salute, ed è pronto ad affrontare il futuro: “La linea unitaria sta pagando, come dimostrano i sondaggi. L’Italia sta gradualmente tornando a uno schema bipolare”. E quindi “non è il tempo di distruggere, ma di costruire subito una visione e poi un’azione comune, su pochi capitoli chiari: come creare lavoro, cosa significa green new deal, come si rilancia la conoscenza, come si ricostruiscono politiche industriali credibili nell’era digitale“. “Questo salto di qualità lo può fare solo il nostro partito” ha concluso Zingaretti. “Il Pd è salvo, oggi non è più il partito debole, isolato e sconfitto del 4 marzo 2018. Abbiamo retto l’urto di due scissioni, e oggi i sondaggi ci danno al 20%. Siamo il secondo partito italiano, l’unico che si presenta ovunque alle elezioni, l’unico sul quale si può cementare il pilastro della resistenza alle destre”.