Il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, non ha dubbi e difende il comandante della polizia locale Lia Vismara: “E’ stata incastrata”.
Il sindaco di Corbetta non ha dubbi e si mette in prima fila tra quelli che difendono Lia Vismara, comandante della polizia locale, accusata di detenzione di sostanze stupefacenti. I carabinieri della compagnia di Bollate avevano trovato nell’auto della donna circa 3 grammi di cocaina. “Questa vicenda – ha dichiarato il primo cittadino – ha tanti punti di domanda e poche risposte, sono tanti gli elementi che non tornano, a partire dalle modalità in cui la comandante è stata fermata fino alla notizia finita sui giornali solo poche ore dopo il fermo dando il via a una vera e propria macchina del fango nei confronti della dottoressa Vismara e anche dell’amministrazione comunale di Corbetta”.
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Ballarini ha confermato che il capo dei vigili rimarrà al suo posto e ha lanciato anche pesanti accuse: “E se la droga fosse stata piazzata lì da qualcuno?” Mentre le indagini proseguono per capire come mai la 31enne avesse nella propria auto le dosi di cocaina, il sindaco di Corbetta è irremovibile: Lia Vismara – ha dichiarato – continua a svolgere le sue mansioni. Fino a quando non verrà chiarita la sua posizione, resta comandante della polizia locale di Corbetta. Ieri mattina è stata sottoposta al test del capello per capire se abbia fatto uso di sostanza stupefacenti in passato, i risultati arriveranno tra alcuni giorni. Nel frattempo nessuno sarà sospeso: io sono garantista e fino a prova contraria la dottoressa Vismara è innocente.
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C’è da chiedersi perchè Ballarini sia così convinta dell’innocenza della Vismara, forse per un dovere istituzionale, oppure per garantismo. “Quando è stata fermata -spiega – la comandante aveva appena terminato un match di pallavolo con altri colleghi e si apprestava a entrare in auto per tornare a casa. I carabinieri l’hanno fermata non appena ha messo in moto la vettura e dopo averla identificata, hanno perquisito la sua auto andando a trovare la droga sotto il tappetino. Ma il resto della vettura non è stato perquisito, nemmeno è avvenuta una perquisizione fisica o della sua abitazione. La perquisizione della sua abitazione è stata effettuata solo dopo e su richiesta dell’avvocato di Vismara: in casa non vi era traccia di droga né di strumenti riconducibili allo spaccio. Inoltre durante il fermo con la comandante vi erano altri quattro colleghi, nessuno dei quali è stato identificato. Perché?” Domande che aspettano risposte nei prossimi giorni. Il giallo, per ora, resta tale.
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