Cinque dipendenti del Comune accusati di aver favorito decine di persone: tra i privilegiati anche il presidente della Lazio, Lotito.
Quando se ne parla, spesso si viene accusati di demagogia, populismo. retorica. Ma non sempre le accuse sono fondate. Qualche volta ci si azzecca a pensar male. Quante volte ci saremmo detti: “basterebbe avere gli amici giusti al posto giusto e potremmo ottenere tutto ciò che vogliamo?”. Ebbene ai Vip succede, a Roma almeno. E intanto nelle strade si muore perchè magari vengono restituite patenti, o cancellate sanzioni, a personaggi famosi o ai familiari, anche se non ci sono le condizioni per farlo, come nei casi di alcolismo.
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Per anni, è bastato avere le conoscenze giuste al dipartimento Risorse economiche del Campidoglio per farsi cancellare e archiviare migliaia di multe. Nella truffa sono coinvolti funzionari e dirigenti che avevano messo in piedi un sistema parallelo che ha permesso a centinaia di amici, conoscenti e personaggi noti, per esempio, di viaggiare tranquilli nelle strade del centro storico incuranti di limiti di velocità e varchi Ztl: le sanzioni finivano tutte in un cestino. Ma ora, la Corte dei Conti chiede il risarcimento, e i pubblici ufficiali ‘furbetti’ rischiano di dover risarcire il Comune di tasca propria.
Truffa delle multe cancellate a Roma, il campidoglio fa i conti degli ammanchi
Il danno erariale per il Campidoglio calcolato dal pm Massimo Perin e dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza fa spavento: 17 milioni e 58mila euro. Cifra che ora dovranno restituire funzionari e dipendenti pubblici, già finiti sotto inchiesta per truffa e falso. I magistrati contabili chiudono l’inchiesta denominata ‘Multopoli’ citando in giudizio Pasquale Libero Pelusi, ex direttore del dipartimento Risorse economiche, le sue due segretarie, Laura Cirelli e Maria Rita Rongoni, la funzionaria Patrizia Del Vecchio e alla dipendente Antonella Bocci. Dal 2008 al 2015 le contravvenzioni cancellate sono state 132.679.
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Truffa al Campidoglio, multe cancellate. I clienti ‘abituali’
Non c’erano solo parenti e amici tra i beneficiari del ‘favoreggiamento’ ma anche appartenenti alle forze dell’ordine, dipendenti capitolini e molti vip, indagati per truffa. Fra tutti, spicca il nome del patron della Lazio, Claudio Lotito, che avrebbe ottenuto la cancellazione di multe per circa 26mila euro. Nel suo caso, per annullare le sanzioni si sono usate le auto intestate a tre sue società che sarebbero state fatte passare per vetture utilizzate per il servizio di scorta del presidente biancoceleste. Lo stesso favore sarebbe stato fatto anche a decine di imprenditori, nobili e, addirittura, pregiudicati, come Riccardo Brugia, braccio destro di Massimo Carminati.
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Dalle indagini sono emersi diversi trucchi utilizzati per cancellare i verbali: firme false, macchine di privati fatte passare come vetture utilizzate per servizi di polizia, sanzioni annullate perché inserite nella lista riservata a politici e appartenenti alle istituzioni, che hanno l’autorizzazione per transitare nelle Ztl, cancellazione delle cartelle esattoriali in modo da impedire a Equitalia di riscuotere le somme. Nell’inchiesta penale si contano quasi 200 indagati, anche se molte posizioni verranno archiviate perché ormai prescritte.