Travolto da un treno a Loreto, in provincia di Ancona. Stava attraversando i binari ascoltando musica in cuffia. Inutili le grida d’avvertimento.
Morire a sedici anni, travolto da un treno. Una fine insensata, che è toccata in sorte a Mattia Perini: la tragedia è avvenuta a Loreto, in provincia di Ancona, dove il ragazzo frequenta l’Istituto alberghiero Einstein-Nebbia. Mattia viveva a Montecosaro, in provincia di Macerata, insieme alla mamma Simona. Stava aspettando il treno alla stazione di Loreto per tornare a casa dopo la scuola.
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Una giornata come tante altre, quindi: almeno fino al momento di arrivare in stazione. La dinamica dei fatti è stata ricostruita grazie alle testimonianze degli altri passeggeri che attendevano il treno sulla banchina, molti dei quali sono ragazzi, studenti, magari compagni di classe di Mattia. C’era anche un docente della sua scuola, che avrebbe anche lui assistito alla tragedia. Il ragazzo, come di consueto, era uscito di scuola alle 13,40 di giovedì. Erano circa le 14 quando, arrivato in stazione, decide di attraversare i binari. Sta ascoltando musica in cuffia, non sente quello che avviene intorno a lui. Doveva arrivare alla banchina di fronte: un gesto probabilmente fatto tante volte. Sul binario che Mattia sta attraversando questa volta, però, sta arrivando un treno: è il Frecciargento Milano – Taranto, con 294 passeggeri a bordo.
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Sta entrando in stazione a velocità ridotta: non ferma a Loreto, la attraversa solo. I ragazzi ed il docente in attesa sulla banchina vedono il treno, iniziano a gridare. Il macchinista vede Mattia, aziona la sirena, prova a frenare. Il ragazzo, secondo alcuni testimoni, qualcosa vede, o capisce: forse prova a tornare indietro. Ma non c’è nulla da fare. Il treno lo travolge, sbalzandolo via ed uccidendolo sul colpo. Sul posto accorre il 118 insieme alla Polfer, ma Mattia ormai è morto. La notizia inizia a circolare sui social. I genitori, non vedendolo tornare, chiamano la scuola, vengono a sapere quello che è successo e precipitano nella disperazione più oscura.
La notizia arriva anche a Montecosaro, il paese dove Mattia viveva: era conosciuto, giocava a calcio nell’ Asd Montecosaro, era cresciuto sportivamente nell’Academy Civitanovese. Una passione ereditata dal papà Giordano, che ha gestito per anni un negozio di abbigliamento a Civitanova Marche ed allena la squadra della Vis Civitanova. Un personaggio molto noto a Civitanova, che si è stretta intorno a lui. Due comunità, Civitanova e Montecosaro, colpite al cuore da una tragedia inaccettabile.
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