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Cronaca

L’industria italiana cola a picco: mai dati così negativi da 5 anni

Il mese di novembre si è chiuso in leggero rialzo. Tuttavia, l’industria italiana si appresta a chiudere un 2019 nettamente negativo.

Sta per chiudersi un 2019 a dir poco negativo per l’industria nel nostro Paese. Sono infatti stati resi noti i dati relativi alla produzione da parte delle aziende che operano nel territorio italiano. E i numeri che sono venuti fuori sono tutt’altro che lusinghieri. Tanto da riportare le lancette della produzione industriale italiana indietro di circa cinque anni. Era dal 2014, infatti, che i dati statistici relativi alle nostre industrie non erano così in rosso.

L’indice di produzione da parte dell’industria nel nostro Paese è leggermente superiore ai 104 punti. Si tratta del dato peggiore dai tempi del primo calo avvenuto proprio cinque anni fa. Il tutto mentre il mese di novembre, in completa controtendenza rispetto al resto dell’anno, fa segnare un leggero aumento di appena lo 0,1%. Si tratta di un dato che ha visto una crescita appena percepibile, dopo due mesi in cui il calo è stato vistoso nella produzione. Le fabbriche italiane, secondo l’indagine condotta a tiratura mensile dall’Istat, ha vissuto un calo su scala annuale dello 0,6%.

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Quello del 2019 è il sesto calo consecutivo nella produzione da parte dell’industria italiana. È comunque un dato meno negativo rispetto a quelli precedenti, che si assestano sul 2,4% di flessione. In ogni caso, in attesa del dato relativo alla produzione delle fabbriche italiane a dicembre, possiamo già dare un dato certo. L’industria del nostro Paese ha vissuto un altro anno in calo rispetto alla produzione nel 2018. Il leggero rimbalzo positivo che si è vissuto a novembre non illude i vertici industriali del territorio italiano.

A godere maggiormente di questo mese non in rosso, sono stati soprattutto i settori di computer, elettronica e ottica, che hanno avuto un incremento dell’8,1%. A seguire troviamo l’industria di legno, carta e stampa, in crescita del 7%. Sono andate male, invece, le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori, in calo del 5,4%. Per quanto riguarda le automobili, invece, si è visto un rimbalzo positivo dell’1,8% rispetto a ottobre 2019.

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