La Procura di Messina ha disposto il sequestro dei traghetti e di altri beni per oltre tre milioni. A carico dei vertici di Caronte & Tourist ipotesi di reato per truffa ai danni della Regione.
Il risveglio è stato brusco per i vertici di Caronte & Tourist. Una delle aziende di punta per gli spostamenti via mare da e per la Sicilia è al centro di un maxi sequestro. In particolare, sono stati portati via tre traghetti e altri beni mobili e immobili, per un valore complessivo di tre milioni e mezzo di euro. L’indagine è stata condotta dalla Procura di Messina e stamattina ha portato anche alla formulazione di capi di accusa nei confronti di quattro esponenti della società peloritana.
Vincenzo Franza, presidente della Caronte & Tourist, è finito nel registro degli indagati. Con lui troviamo anche l’amministratore delegato Edoardo Bonanno e Luigi Genchi, consigliere di Ngi Spa, una partecipata della società “madre”. Gli inquirenti indagano anche sulla posizione del consigliere e amministratore delegato di questa piccola società, Sergio La Cava. I capi di accusa nei confronti di questi quattro dirigenti sono di truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture.
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Come detto, sono state sequestrate tre imbarcazioni alla società, ovvero i traghetti Pace, Caronte e Ulisse. Tutti e tre i mezzi presentavano, secondo le indagini, gravi carenze tecniche e strutturali che non garantivano la sicurezza nel trasporto di passeggeri. Al centro delle indagini c’era anche una gara di appalto, vinta dalla Ngi Spa, per l’assegnazione della tratta tra le Isole Egadi e Trapani. Il valore iniziale di questo lotto si aggirava intorno ai 16 milioni, ma la società partecipata di Caronte & Tourist riuscì ad aggiudicarselo per appena 5,3 milioni di euro. Da qui sono partiti i controlli nei confronti della nave designata per questa tratta, ritenuta poi non idonea per le suddette carenze. Ngi ha poi provato a sostituire il traghetto con gli altri due – anch’essi non a norma – ricorrendo a una sostituzione irregolare.
Così facendo, però, Caronte & Tourist ha fatto uso di contributi governativi da parte della Regione Sicilia. Tali contributi, in base alle indagini, sono stati ottenuti e soprattutto sperperati in maniera irregolare. Da qui si è giunti al sequestro dei traghetti malfunzionanti, oltre che dei beni mobili e immobili per tre milioni e mezzo di euro.
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