Fermata baby gang, tre ragazzini erano diventati l’incubo dei coetanei

Aggressivi, spietati e senza contegno. E’ stata fermata la baby gang che ha aggredito e colpito diversi coetanei nelle ultime settimane a Milano, nelle mani dei carabinieri sono finiti due minorenni e un diciottenne.

Si presentavano armati, spietati e feroci, nonostante l’età. Tenera in teoria. Le forze dell’ordine hanno fermato la baby gang lo scorso weekend, un’operazione avvenuta in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. I tre giovani sono stati arrestati in quanto ritenuti responsabili di tre rapine commesse a gennaio dello scorso anno, vittime tre loro coetanei.

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L’intervento delle forze dell’ordine

Un classico caso di bullismo, degenerato però. Perché l’utilizzo delle armi va fuori dal concetto tipico di bullismo, infantile e dunque contrastabile. I tre sono responsabili di atteggiamenti di microcriminalità.

I baby criminali sono stati bloccati dagli agenti della Questura meneghina e sono stati collocati in una comunità. 

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Il comunicato della polizia

Lascia di sasso il comunicato delle forze dell’ordine. Stando a quanto finora riferito da via Fatebenefratelli in una nota, i tre avrebbero agito “con particolare ferocia, a mano armata ed in gruppo”. Poi il particolare più agghiacciante, forse perché a quell’età non ci si aspetta una lucidità così sviluppata nella commissione di reati cruenti. Pare che la banda, quando era stato necessario, era arrivata a “sequestrare le vittime”.

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In più, in alcuni episodi i tre ragazzi avevano anche cercato di costringere le loro “prede” a collaborare con loro per mettere a segno altre rapine. Creare affiliati, per dare vita ad un piccolo sistema criminoso tra minorenni. Una sorta di tessuto di criminalità organizzata, a Milano.

 

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