Il conflitto in Libia continua, senza sosta. Tra attacchi rivendicati, disastri annunciati, smentite incerte ed incidenti ancora tutti da approfondire
Nell’incertezza mondiale, l’America di Donald Trump ci sguazza. Anzi il leader degli Stati Uniti sembra trovarsi quasi a suo agio, d’altro canto lo aveva detto fin dal giorno della sua elezione. La promessa di disimpegnare alcuni contingenti di guerra è stata anche parzialmente mantenuta, ma il conflitto in nord africa riporta l’America agli inizi di questo millennio. Quando Iran, Iraq e nord africa hanno significato molto per i giovani americani.
Le dichiarazioni di Trump
Oggi è intervenuto in conferenza stampa Donald Trump, nelle priorità del governo statunitense ci sono nuove sanzioni nei confronti dell’Iran. Poi il leader repubblicano è tornato sull’uccisione del generale Qassem Soleimani. Gli Stati Uniti hanno colpito il “maggior terrorista mondiale“, ha commentato Trump, e poi assicura: “Quel Paese non avrà mai l’atomica finché io sono presidente”. Sulla crisi in atto dichiara che “tutte le opzioni restano sul tavolo per contrastare la minaccia di Teheran, che deve abbandonare le sue ambizioni nucleari e finire di sostenere il terrorismo”.
Questione nucleare
Il timore di uno scontro nucleare è dietro l’angolo, tanto più ora che sia Iran che America sono fuori dall’accordo del 2015 in cui era regolamentato l’utilizzo di ordigni a base di uranio arricchito. L’accordo sottoscritto da Teheran ai tempi di Barack Obama aveva garantito una certa stabilità. Dal settembre 2018 l’America di Trump è uscita dall’accordo, in quell’occasione il presidente Usa aveva anticipato la linea politica degli states chiarendo che la sua amministrazione avrebbe partire al più presto nuove sanzioni molto dure contro l’Iran per scongiurare che “il regime che sostiene il terrorismo in tutto il Medio Oriente – commentò all’epoca – possa arrivare alla bomba nucleare”.
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Lo scorso 5 gennaio anche Teheiran ha abbandonato un accordo che doveva essere il primo passaggio verso la denuclearizzazione dei contingenti di guerra.
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L’annuncio era arrivato dalla tv iraniana citata dall’agenzia Associated Press, secondo cui Teheran si ritiene libera da tutti i vincoli imposti dall’accordo del 2015 per quanto riguarda il numero di centrifughe impiegate, ma resta aperta alle ispezioni dell’Aiea (International Atomic Energy Agency, ndr) “come prima”.