Muore la scrittrice Elizabeth Wurtzel, sfidò il tabù della depressione

Elizabeth Wurtzel, 52 anni, è morta a New York per un tumore. Negli anni Novanta divenne famosa per “Prozac Nation”, libro memoria che ruppe il tabù sulla depressione e aprì la strada a un nuovo filone narrativo.

Elizabeth Wurtzel

Una donna ribelle, una vita senza limiti. La scoperta della depressione e l’uso di psicofarmaci, e poi il racconto della sua vita sregolata e la sfida al tabù delle malattie mentali. Un successo mondiale per una donna che prima del libro era una sconosciuta dalla vita troppo uguale a quella di tante coetanee. Un tumore al seno l’ha portata via a soli 52 anni.

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Triste addio a Elizabeth Wurtzel, autrice di “Prozac Nation”, il libro che negli anni Novanta piombò sulla scena letteraria come un fulmine, aprendo un varco nel buio che inghiottiva chiunque fino a quel momento avesse sofferto di depressione e disturbi mentali. Wurtzel raccontò con onestà e in prima persona – cosa che fino a quel momento era impensabile – la sua malattia, il senso di disagio che la perseguitava fin da adolescente, il rapporto con una madre infelice e ossessiva, la vita all’apparenza normale, le crisi depressive, i ricoveri, le sedute di psicoanalisi, i farmaci, le droghe, la sensazione di disagio e impotenza che la accompagnò per lunghi anni.

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Wurtzel era anche giornalista per “Rolling Stone” e “New Yorker”, l’annuncio della sua scomparsa è stato dato dal New York Times che la ricorda non solo per la forza della sua testimonianza, ma anche per la qualità della sua prosa. Come ha detto lo scrittore David Samuels, il suo libro inventò “una nuova forma che più o meno ha preso il posto della finzione letteraria: il memoir di un giovane di cui nessun ha mai sentito parlare prima”.

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