Il Partito democratico è pronto a combattere i decreti sicurezza, dopo la finanziaria per i dem è arrivato il momento di rilanciare l’agenda politica.
Tra i tanti temi in agenda nel prossimo congresso del PD che si terrà vicino Rieti, non potrà mancare un dibattito chiaro sui decreti sicurezza. La cancellazione dei provvedimenti del governo Conte uno non potranno essere più procrastinati, almeno a quanto fanno sapere dagli ambienti di sinistra. Finanche le sardine che si sono mantenuti quanto più distanti possibili dai tecnicismi della politica, hanno chiesto a gran voce la cancellazione dei decreti sicurezza.
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Un tema che il segretario dem Nicola Zingaretti non ha mai nemmeno evitato, anzi. Ad Otto e mezzo ieri sera ha spiegato, a ragion veduta, che le priorità di questi primi mesi di governo sono state altre e che passata la finanziaria si può finalmente tornare a parlare di agenda politica.
Zingaretti e il neo ministro degli interni Luciana Lamorgese, rasserenano l’ambiente e spiegano come i testi siano già pronti. E’ solo questione di tempo, pare. Matteo Mauri, il vice della Lamorgese, aveva parlato sulle colonne di Repubblica di una revisione consistente. Ed anche il premier Giuseppe Conte non ha nascosto, rispondendo a una domanda in occasione della conferenza stampa di fine anno, che la revisione dei due decreti è tra le questioni che saranno al centro dell’agenda di governo. “Vanno depurati da condizioni che io stesso ritengo inaccettabili”, aveva detto Conte, pur circoscrivendo l’intervento di revisione ad alcune parti.
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La deputata Giulia Pini era già intervenuta sul tema, presentando una proposta di legge che intendeva intervenire immediatamente su alcuni punti del Decreto Sicurezza e del Decreto Sicurezza bis. Discussione che in commissione Affari costituzionali non si affronterà prima di aver discusso del Mille proroghe e della proposta sul conflitto di interesse.
Salvini intanto annuncia dure battaglie contro l’eventuale modifiche dei decreti sicurezza “Faremo le barricate fuori e dentro il Parlamento”.
Il testo firmato proprio dalla deputata Giulia Pini, infatti, punta ad abrogare le parti più controverse dei due decreti. Nel dettaglio, l’abrogazione di tre articoli del primo decreto Sicurezza. Innanzitutto, si dispone la cancellazione del Capo I relativo alle “Disposizioni urgenti in materia di disciplina di casi speciali di permesso di soggiorno per motivi umanitari e di contrasto all’immigrazione illegale”; del Capo II inerente “Disposizioni in materia di protezione internazionale” e del Capo III sulle Disposizioni in materia di cittadinanza.
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Quanto al decreto Sicurezza bis, la proposta Pini va ad incidere sulla parte relative alle Ong, ma anche sui poteri affidati al Viminale. In questo caso la ‘scure’ si abbatterebbe su quattro articoli (1,2,3 e 3 bis) del Capo I.
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