L’Ucraina aveva attribuito a un guasto tecnico lo schianto dell’aereo di Ukraine International Airlines con 176 persone a bordo avvenuto in Iran. Poi il dietrofront. “Non possiamo fornire una causa finché le indagini saranno in corso”.
L’ambasciata ucraina in Iran ha modificato la versione iniziale dell’incidente aereo nei pressi di Teheran. Secondo l’iniziale ricostruzione, lo schianto del Boeing 737 della Ukraine International Airlines sarebbe stato causato da un guasto a un motore. Centosettantasei i morti totali, nessun superstite dopo l’impatto.
Una posizione rivista in maniera significativa nelle ultime ore. La stessa ambasciata ucraina ha provveduto ad eliminare il riferimento iniziale al guasto al motore e, in una seconda dichiarazione, è entrata nei dettagli. “Le cause – spiega l’ambasciata – non sono state rivelate. Non siamo in grado di fornire dichiarazioni ufficiali sui motivi che hanno causato la tragedia dell’Ukraine Airlines. Ciò che è trapelato in precedenza, o qualunque commento, non era da considerarsi ufficiale”.
Leggi anche –> Annuncio importante per Pamela ed Enzo| Anticipazioni Uomini e Donne 9 gennaio
Leggi anche –> Giovedì 8 Gennaio su Rete 4 ritorna l’appuntamento fisso con “Diritto e rovescio”
Il premier Oleksiy Honcharuk: “Non costruiamo versioni”
Nel corso di una conferenza stampa a Kiev, anche il premier dell’Ucraina Oleksiy Goncharuk è intervenuto sulla tragedia dell’aereo schiantatosi poche ore fa. “L’aereo può essere stato abbattuto da un missile? In questo momento – le sue parole – bisognerebbe fare molta attenzione alle speculazioni finché i risultati dell’indagine non saranno resi noti”.
L’aereo ucraino, caduto poco dopo il decollo dall’aeroporto di Teheran, ha sollevato un sentimento di rivolta e un chiaro collegamento all’Iran e ai suoi attacchi aerei contro le basi irachene occupate da soldati Usa. “Ma resta prematuro fare ipotesi affrettate. Aspettiamo – ha concluso il premier Goncharuk – le conclusioni definitive della commissione, che fornirà le risposte necessarie. Ci atterremo a quelle e non alle speculazioni di queste ore”.
