Nicola Zingaretti a Otto e mezzo sconfessa i decreti sicurezza, a gennaio saranno cambiati. Poi torna sulla prescrizione e invita i cinquestelle al tavolo del dialogo.
Nicola Zingaretti più che mai positivista quello apparso ad Otto e Mezzo da Lilli Gruber. Le parole del segretario del Partito Democratico riconciliano cittadini e politica, soprattutto riconciliano il Pd con il suo elettorato.
Decreti Sicurezza
“Non chiamiamoli ‘decreti sicurezza‘ perché con la sicurezza non avevano niente a che fare”. C’è anche questo nelle parole del Governatore della Regione Lazio, l’appello alle parole giuste e la spiegazione del timeing che il governo ha dovuto seguire fino a questo momento.
L’agenda del Conte bis è infatti ben cadenzata, e fino a questo momento anche ben rispettata. Le priorità sono rappresentate da una lenta modifica di tutto quello che, e fa sorridere, era stato fatto nel primo governo Conte. “I decreti Salvini si cambiano, come ha già annunciato la ministra dell’Interno Lamorgese, a gennaio. Spiega Zingaretti – Forse si sarebbe potuto fare prima ma siamo entrati dentro il tunnel della legge di bilancio e non è stato possibile”. Una risposta serena e sincera, rispettabile anche. I decreti sicurezza sono certamente un nodo cruciale nel progetto politico della maggioranza, ma impossibili da anteporre ai prioritari impegni sulla pressione fiscale presente e futura che il governo ha dovuto assumere dal momento del suo insediamento.
Leggi anche -> Nicola Zingaretti e i buoni propositi per il 2020: “Ricreare un sistema Italia”
Zingaretti si è rivolto ad una fetta di elettorato che il rivale Matteo Salvini ha sedotto dalle primissime uscite pubbliche della nuova Lega, ovvero le forze dell’ordine. “Fatemi dire che questo è l’unico governo che ha raddoppiato le risorse per il contratto delle forze dell’ordine e pagato gli straordinari a polizia e carabinieri”.
La stoccata alle altre forze di maggioranza
Il segretario dem non risparmia poi una stoccatina agli alleati di governo, “Uno dei modi secondo me sbagliati di questa maggioranza è quella di condurre battaglie più per visibilità personale che per risolvere problemi. Ricalcando in pieno uno di quelli che è stato tra i cavalli di battaglia del leader di Italia Viva – Questo mettere bandierine, non serve”.
Leggi anche -> Capodanno, a Roma saranno 500 gli agenti delle forze dell’ordine
Poi un commento sul meeting degli scorsi giorni “Con Di Maio abbiamo parlato della necessità di aprire una fase nuova per questo governo, per riaccendere motori dell’economia italiana. E’ stato un incontro molto utile”.
La prescrizione
Sul tema della prescrizione un invito al movimento cinque stelle, troppo lontano su questo punto dalla visione della maggioranza di centrosinistra. “Noi abbiamo depositato la nostra proposta di legge in parlamento per garantire una durata ragionevole dei processi.
Leggi anche -> Prescrizione, Calenda boccia la riforma | “Vi dico perchè non funzionerà”
Il monito di Nicola Zingaretti è chiaro – Sulla posizione dei 5 Stelle non sono assolutamente d’accordo, penso che debbano scendere a compromessi come abbiamo fatto noi quando abbiamo accettato la riduzione dei parlamentari. Perché in Italia oltre al ‘fine pena mai’ non può anche esserci il ‘fine processo mai'”.