Ennesima tragedia in quel di Milano. Un disabile di 32 anni è morto affogato nella vasca di una piscina comunale, mentre faceva un corso di riabilitazione. La procura ha aperto le indagini per omicidio colposo.
Il 32enne stava facendo un corso di nuoto con istruttori specializzati in una piscina di Milano, ed era insieme ad un gruppo di 10 persone – facevano tutti parte di una comunità per disabili. La tragedia si è consumata questo pomeriggio, pochi minuti dopo le ore 15:00. Il decesso dell’uomo, invece, è stato accertato diverse ore dopo, mentre era ricoverato all’ospedale San Carlo.
La vittima, Davide D., era insieme ad altre 10 persone e ad un istruttore professionista in una piscina comunale di Milano, all’interno della struttura in via Lamennais, nel quartiere di Quarto Cagnino. Era impegnato a svolgere un corso di riabilitazione insieme agli altri appartenenti alla comunità di disabili, proprio questo pomeriggio. Fino a che non si è verificata la tragedia.
Per motivi ancora tutti da accertare, infatti, durante il proseguire delle attività in acqua il 32enne si sarebbe allontanato di poco dagli altri compagni, finendo in un punto della vasca troppo profondo, in cui non toccava.
Secondo le prime ricostruzioni effettuate dai carabinieri intervenuti sul posto, l’allarme è stato lanciato immediatamente, e l’intervento del bagnino è stato rapido. Tuttavia, si è trattato di una manciata di secondi fatale: una volta tirato fuori dalla piscina, infatti, il disabile era già andato in arresto cardiaco.
Allertati prontamente anche i soccorsi del 118, che una volta raggiunta la struttura hanno tentato più più volte di rianimarlo, fino a che non hanno ritenuto necessario trasportarlo d’urgenza in codice rosso all’ospedale San Carlo. Proprio in quest’ospedale, intorno alle ore 17:30, il 32enne è stato dichiarato morto.
Sebbene dalle prime ricostruzioni sembra si sia trattato di un fatale incidente, la Procura di Milano ha aperto un’indagine per omicidio colposo a carico di ignoti per far luce sulla drammatica morte del disabile di 32 anni.
Il pm di turno, Antonia Pavan, ha disposto l’autopsia sul cadavere dell’uomo e tutta una serie di accertamenti volti a ricostruire la dinamica dell’accaduto. Sono infatti diversi i punti ancora da chiarire in merito alla faccenda, soprattutto riguardo l’inadeguata presenza di personale specializzato all’interno della struttura.
Secondo quanto rilasciato dalle autorità, Davide D. era orfano di genitori, aveva una zia, ed era affidato al Comune, poiché affetto disabilità psicomotoria.
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