Carole Ghosn è accusata di falsa testimonianza e di essere la mente della rocambolesca fuga del marito Carlos, all’aeroporto di Osaka. Ora i due coniugi si nascondono in Libano.
Il pubblico ministero di Tokyo ha emesso un mandato di arresto per Carole Ghosn, moglie di Carlos Ghosn, l’ex numero uno di Nissan-Renault, già arrestato lunedì scorso e fuggito con un jet privato in Libano. La donna, 53 anni, ha la cittadinanza libanese e, a lungo, si è battuta per la liberazione del marito. Dopo il marito, quindi, le autorità giapponesi vogliono l’arresto anche della moglie.
L’agenzia giapponese Kydo, in particolare, ha precisato che Carole Ghosn è accusata di falsa testimonianza davanti ad una Corte nipponica, durante un’udienza nell’aprile scorso, ed è ritenuta l’artefice della fuga di Ghosn, avvenuta all’aeroporto di Osaka il 29 dicembre scorso.
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Carlos Ghosn, 65 anni, era fuggito dal Giappone per raggiungere la moglie a Beirut. L’uomo è accusato di frode fiscale e malversazione. L’uomo non avrebbe dichiarato compensi per un totsle di 9 miliardi di yen (circa 80 milioni di dollari), fra il 2010 e il 2017, oltre a diversi illeciti finanziari. Inoltre Ghosn avrebbe beneficiato di beni aziendali per fini personali, nel periodo in cui era a capo di Nissan. Dopo la fuga, l’Interpol aveva emesso un mandato di cattura per l’ex Ceo del gruppo automobilistico.
Ancora da chiarire, da parte delle autorità nipponiche, le dinamiche che hanno portato alla fuga l’uomo. In questi giorni sono al vaglio le immagini delle telecamere di sorveglianza per capire quali e quanti sono i complici di Ghosn.
Qualche giorno fa, inoltre, la Francia ha fatto sapere che non avrebbe estradato Ghosn qualora fosse arrivato nel paese. È stato il segretario di stato all’economia Agnes Pannier- Runacher che ha annunciato che “se Ghosn arriverà in Francia, non lo estraderemo perché la Francia non estrada i suoi cittadini. Se arriverà qui applicheremo a Ghosn le stesse regole che applichiamo all’uomo della strada”.