Oltre 180 persone sono state arrestate dalla polizia in Australia per aver appiccato incendi nel Nuovo Galles del Sud. Breve tregua e temperature più basse.
C’è anche la mano dell’uomo dietro gli incendi che stanno bruciando l’Australia. Dopo le accuse alla politica di non avere avuto la giusta attenzione al clima e all’ambiente, spunta la mano dei piromani.
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Oltre 180 persone sono state arrestate dalla polizia in Australia per aver appiccato incendi nel Nuovo Galles del Sud. Intanto proseguono i devastanti roghi, nonostante le piogge degli ultimi giorni in alcune aree del Paese. E’ quanto riferiscono i media locali, precisando che da settembre a oggi sono andati in fumo oltre 7 milioni di ettari di boschi: secondo le autorità nella maggior parte dei casi si è trattato di incendi provocati dall’uomo.
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Almeno duemila case sono state distrutte nei roghi in cui sono morti almeno 25 persone e milioni di animali, mentre i soccorritori si apprestano a far fronte ad un ulteriore peggioramento delle condizioni meteo. Lo riporta la Bbc.
ll caldo, come detto, ha concesso nelle ultime ore una breve tregua e i vigili del fuoco ne stanno approfittando per ampliare le linee di contenimento intorno ai focolai. E’ probabile che le temperature saliranno di nuovo verso la fine della settimana e vi è il timore che i due incendi maggiori in atto nel Nuovo Galles del Sud possano confluire in un unico, gigantesco, fronte di fuoco.