Truffa delle uova sul parabrezza: “A me è successo, ho avuto paura”

Alessandro Vicedomini stava andando al lavoro da Beinette, dove vive, a Confreria. Siamo in provincia di Cuneo. L’uomo era alla guida della sua auto quando è stato colpito da un uovo. Dietro di lui, un’auto che lo stava seguendo.

Per molti è una bufala, una fake news: parliamo della “truffa dell’uovo sul parabrezza”. Funziona così: viene tirato un uovo sul vetro, d’istinto chi è alla guida aziona il tergicristallo creando una poltiglia che rende impossibile la visuale. La vittima è costretta a fermarsi e viene rapinata. Definita, appunto, una falsa notizia, questa truffa è invece stata tentata contro Alessandro Vicedomini, 45enne panettiere di Beinette, in provincia di Cuneo. Si alza molto presto, Alessandro: all’una, per andare a lavorare in panetteria a Confreria, sempre nel cuneense. Alle primissime ore di lunedì 30 dicembre era quindi alla guida della sua vettura.

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“Ero sul rettilineo diretto a Cuneo, e poco dopo la Bottero ho sentito un forte colpo sul cofano” racconta Vicedomini.  “L’uovo si è spaccato e ha sporcato il parabrezza sul lato guidatore. Sbagliando, ho subito azionato il tergicristallo, ma c’erano 3 gradi sottozero, l’acqua era gelata, non è uscita e il vetro è rimasto sporco“. E’ in quel momento che il 45enne si accorge di essere seguito: “In quel momento, guardando lo specchietto retrovisore, mi sono reso conto di essere seguito da un’auto” racconta Alessandro. “Spuntata dal nulla è rimasta quasi “incollata” al baule posteriore della mia per almeno un chilometro. Ho continuato a guidare, anche se non vedevo bene, senza accelerare. Arrivati alla grande rotonda prima della discesa verso Borgo San Giuseppe, mi hanno mollato e sono tornati indietro”.

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A quel punto il panettiere prosegue il suo percorso e arriva in panetteria a Confreria. Ma lo spavento non è passato: “Non sono sceso, avevo paura. Ho pulito il vetro rimanendo in auto, gettando dal finestrino sul parabrezza un po’ di acqua di una bottiglia che avevo tra i sedili. Poi ho controllato che non ci fosse nessuno in strada e soltanto allora sono entrato a lavorare. E ho realizzato che potevo essere derubato o rapinato”.

Il giorno dopo Alessandro Vicedomini segnala il fatto ad un amico finanziere che allerta i Carabinieri. Allertato anche il sindaco di Beinette: “Mi ha riferito che faranno controlli sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza” conclude il 45enne panettiere a cui, probabilmente, è andata bene.

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