Dal governo tedesco giungono le prime critiche a Trump, dopo le minacce all’Iran da parte del presidente americano. “Uscute di questo tipo non sono di grande aiuto”, spiega il ministro degli Esteri tedesco Maas
“Le minacce di Trump all’Iran? In questo momento non ci sembrano una buona idea e non ci sono di grande aiuto”. Il governo tedesco critica Donald Trump con il ministro degli Esteri Heiko Maas, per nulla convinto dei toni utilizzati dal presidente americano.
Quest’ultimo è tornato a minacciare Teheran di ritorsioni in caso di una rappresaglia per l’uccisione del generale Qassem Soleimani. “Non credo – ha aggiunto Maas parlando alla radio Deutschlandfunk – che si possa convincere l’Iraq con minacce. Sanzioni economiche minacciate da Trump contro Baghdad? Sono torni anche qui controproducenti. Sarebbe utile mettere in campo delle argomentazioni”.
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Un’altra notte di tensioni tra Usa e Iran
Washington e Teheran proseguono la sfida a distanza, una sfida che non si è placata neanche nel corso della notte, dopo che l’uccisione di Qassem Soleimani ha fatto crescere il termometro della tensione. Proprio Teheran ha annunciato di considerare carta straccia l’intesa sul nucleare del 2015: il Paese non rispetterà più le soglie all’arricchimento. E di conseguenza alla quantità di uranio arricchito stoccato, alla ricerca e sviluppo delle sue attività nucleari.
Sempre nella notte è arrivata la dichiarazione congiunta della cancelliera Angela Merkel, del presidente Emmanuel Macron e del premier Boris Johnson. Tutti e tre difendono il patto firmato a Vienna il 14 luglio di 5 anni fa dopo un enorme sforzo diplomatico durato 21 mesi. I tre leader chiedono all’Iran – tra le altre cose – “di evitare nuove violenze o attività nucleari”. “A Teheran – si legge – chiediamo di rispettare l’accordo nucleare sottoscritto nel 2015”.