Multe ai cittadini, foto con Mattarella e cocaina in auto. Nei guai la comandante dei vigili

La comandante della Polizia Locale di Corbetta, in provincia di Milano, è stata fermata per un controllo. I carabinieri hanno rinvenuto una bustina con tre grammi di cocaina nascosta nella sua vettura.

La comandante dei vigili di Corbetta, Lia Vismara

Una e mezza di notte: siamo a Baranzate, una piccola località dell’hinterland milanese. Una giovane donna, Lia Gaia Vismara, sta salendo sulla sua vettura, una Daihatsu Terios. La Vismara, 31 anni, è il comandante della Polizia Locale di Corbetta, altro comune della Città Metropolitana di Milano. Una gazzella dei carabinieri, che passa in quel momento, decide di fermarsi per un controllo. Dopo la richiesta dei documenti, i militari decidono di perquisire la vettura. Forse per scrupolo, forse per una segnalazione ricevuta. Sotto uno dei tappetini trovano una bustina: è cocaina.

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A quel punto la giovane comandante dei vigili di Corbetta è invitata a seguire i carabinieri in caserma. Poi la prassi: la comunicazione alla Procura di Milano e la denuncia per spaccio. Anche se la quantità rinvenuta, tre grammi, appare più destinata al consumo personale. Una situazione, ed una posizione, molto diversa. Alla Vismara viene anche requisita la pistola d’ordinanza, come da procedura. Non avendo precedenti, non viene arrestata.

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Ma per il legale della donna, l’avvocato Roberto Grittini, le cose potrebbero essere andate diversamente: la Vismara sarebbe vittima di un complotto volto a screditarla. “Non ci difenderemo sostenendo l’uso personale. Vogliamo anzi che la Procura indaghi sul reale responsabile di questo colpo basso. La droga non è della comandante e qualcuno l’ha messa nella sua auto per incastrarla” ha dichiarato il legale, aggiungendo una battuta inquietante: “Del resto Lia Vismara ha molti nemici, anche tra i suoi ex colleghi vigili”.  Della stessa opinione dell’avvocato Grittini sembra essere il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini: “Non la sospendo, anzi la aspetto quanto prima al lavoro – ha dichiarato il primo cittadino  -Sicuramente lei non c’entra nulla e siamo certi che la droga non fosse sua. Qualcuno ce l’ha messa e abbiamo fiducia che le forze dell’ordine e la Magistratura indagheranno per scoprire il reale colpevole. Chi la conosce sa che persona sia e che non ha a che fare con queste cose. Abbiamo piena fiducia in lei”. 

Anche per lui dunque è valida l’ipotesi del complotto: d’altronde la Vismara, dichiarando la detenzione per uso personale, si sarebbe evitata l’accusa di spaccio. Una vicenda che al momento resta avvolta nella nebbia del dubbio.

 

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