Bombe su Tripoli, morti e feriti in collegio militare. Risposta libica a Turchia

Libia. Un raid aereo delle forze del generale Haftar contro l’Accademia militare di Tripoli ha causato almeno una trentina di morti e decine di feriti.

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C’è purtroppo un’altra ‘guerra’ di cui dare conto oltre alle tensioni Usa-Iran. Ed è una guerra civile quella che vede fronteggiarsi le forze filo-governative, spalleggiate dalla Turchia, che difendono la Tripoli dove è insediato il premier Fayez al-Sarraj, e le forze militari del generale Haftar. La prima risposta alla presunta invasione turca ha causato decine tra morti e feriti in un collegio militare di Tripoli.

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La battaglia per Tripoli di Khalifa Haftar, divenuta ormai a tutti gli effetti una ‘guerra santa’ per difendere la Libia da una preannunciata invasione turca, ha avuto un sanguinoso peggioramento: un raid aereo delle forze del generale contro l’Accademia militare di Tripoli ha causato almeno una trentina di morti e quasi 20 feriti fra i miliziani-cadetti, con un bilancio di vittime che però potrebbe essere anche superiore. «Ventotto martiri e 18 feriti fra gli studenti dell’Accademia militare di Tripoli in seguito a un raid dell’aviazione straniera che sostiene il criminale di guerra ribelle Haftar», ha annunciato la pagina Facebook di ‘Vulcano di collera’, gruppo delle forze filo-governative che difendono la Tripoli dove è insediato il premier Fayez al-Sarraj. La cifra di 28 morti per il raid dell’aviazione di Haftar è stata accreditata da una fonte ufficiale del ministero della Sanità libico.

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La ‘Divisione informazione di guerra’ delle forze del generale Haftar ha invece sostenuto che “l’aviazione ha preso di mira un raggruppamento di cento miliziani presso l’Accademia militare che si preparavano a partecipare ai combattimenti in corso e almeno 70 fra loro sono stati uccisi. L’incursione viene spiegata come rappresaglia di un “bombardamento turco” compiuto all’alba contro la “brigata salafita 210”.  Le drammatiche immagini diffuse da ‘Vulcano di collera’ mostrano un piazzale con una decina di corpi a terra, pozze di sangue e quattro automezzi bianchi.

 

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