Il Mediterraneo, anche nel 2019, si è confermato un enorme cimitero per i migranti annegati mentre cercavano di raggiungere l’Europa.
Una vera e propria ecatombe di migranti. Il Mediterraneo si è inghiottito quasi 1300 disperati che cercavano di raggiungere l’Europa con barconi il più delle volte improvvisati. Rispetto al 2018 sono state minori le morti in mare ma resta l’oggettivo alto rischio per chi cerca di raggiungere una nuova vita lontano dai paesi d’origine.
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Gli arrivi, nel complesso in calo del 5%, si sono dimezzati in Italia ma raddoppiati in Grecia. E’ il quadro che emerge da un comunicato dell’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, che traccia un bilancio dell’anno appena finito del flusso di migranti e rifugiati verso l’Europa attraverso le tre rotte mediterranee.
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Gli arrivi in Europa sono stati 110.669, con un calo del 5% rispetto all’anno precedente e le morti sono ammontate a 1.283 con una diminuzione del 44% sul 2018 che comunque porta il numero dei decessi a quasi 20 mila (19.164) dal 2014. Sulla rotta più pericolosa, quella tra Libia e Italia, sarebbe morto un migrante su 33 rispetto al rapporto di uno a 51 del 2017 e di uno a 35 nel 2018.