Secondo uno studio condotto dalla Tohoku University in Giappone, l’aumento di ansia e depressione nell’evoluzione sarebbe causato dalla proteina ancestrale Vmat1 e dal diverso assorbimento di neurotrasmettitori nel tempo.
I cambiamenti nell’evoluzione del cervello renderebbero le persone più predisposte all’ansia.
I risultati di uno studio in merito, condotto dalla Tohoku University in Giappone, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Bmc Evolutionary Biology.
Le proteine ancestrali Vmat1 e i cambiamenti dell’assorbimento dei neurotrasmettitori
Le conclusioni a cui gli scienziati sono arrivati, sono passate tramite la ricostruzione del ruolo delle proteine ancestrali Vmat1, rilevando cambiamenti per quanto riguarda l’assorbimento dei neurotrasmettitori nel percorso evolutivo.
Il corpo umano è composto da milioni di cellule. Tutti gli individui hanno in sé un insieme di istruzioni e codici, i genomi, che costituiscono la totalità del materiale genetico di un essere vivente.
Evoluzione dei geni e aumento di depressione e ansia
Già in antecedenti ricerche gli studiosi giapponesi avevano individuato come dei geni Vmat1 si fossero evoluti col passere del tempo.
Una nuova loro variazione infatti implica la riduzione dell’assorbimento dei neurotrasmettitori, associandosi ad un aumento della depressione e dell’ansia.
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I nostri antenati potevano resistere a livelli più elevati di ansia e depressione
In questa ricerca, operando anche grazie a un substrato fluorescente per poter osservare e quantificare l’assorbimento del neurotrasmettitore di ogni genotipo, si è notato quanto la proteina avesse potuto assorbire neurotrasmettitori, confrontandola con un genotipo attuale derivato e legato a fenomeni di depressione delle generazioni odierne.
“Questi risultati del nostro studio rivelano che i nostri antenati potrebbero essere stati in grado di resistere a livelli più elevati di ansia o depressione“, sostengono gli autori della ricerca.