La tragedia ha avuto luogo in Val di Sangro, nella sede abruzzese della Sevel, società automobilistica italofrancese. A perdere la vita un giovane manutentore di appena 29 anni.
Tragico inizio, per questo 2020, che esordisce con un fatale incidente sul lavoro. Il fatto si è consumato nella sede abruzzese della Sevel, in Val di Sangro. La vittima è un ragazzo di appena 29 anni, un operaio che si occupava di fare manutenzione per una ditta esterna, la ‘Sinergia‘.
Il 29enne era alle prese con alcune operazioni di controllo e ristrutturazione che riguardavano gli impianti situati nel reparto di lastratura della fabbrica. A comunicare quanto accaduto, è stata una nota della Fim, che ha denunciato il fatto e ha espresso cordoglio e indignazione per le condizioni di lavoro degli operai.
Si chiamava Cristian Terilli, il giovane deceduto tragicamente mentre era sul posto di lavoro. Il ragazzo era originario di Pignataro Interamna (Frosinone), ed è morto nella fabbrica di Atessa. Era un dipendente esterno all’ex gruppo Fiat, facente quindi parte di una ditta impiegata per la manutenzione degli stabilimenti.
Il 29enne è rimasto schiacciato da un supporto di ferro dell’impianto robotico, che gli è caduto addosso mentre stava sostituendo un tirante a un discensore. Allertati immediatamente i soccorsi, sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118, che hanno chiamato anche l’elisoccorso. Non c’è stato però nulla da fare: l’incidente, per Cristian, è stato fatale.
Secondo quanto riportato dalle prime ricostruzioni dei carabinieri di Atessa, coinvolti nelle indagini, l’incidente è avvenuto dopo mezzogiorno nel reparto lastratura della fabbrica abruzzese, la cui area è ora stata transennata e posta sotto sequestro dal pm Serena Rossi.
In questi giorni la Sevel di Val di Sangro era chiusa per ferie natalizie, e gli unici operai che avevano accesso alla sede erano i manutentori che si occupavano di controllare e di intervenire sulle linee di produzione.
Dura la condanna per quanto accaduto, mossa dalla Federazione Italiana Metalmeccanici. Il Coordinatore Fim Cisl del settore automotive, Raffaele Apetino ha condiviso una nota in cui esprime cordoglio per la vittima, ma anche insofferenza per le condizioni precarie in sia lui che i suoi colleghi sono costretti a lavorare.
“Non è possibile continuare a contare giorno dopo giorno vittime sui luoghi di lavoro, i lavoratori e le lavoratrici non possono vivere con l’incubo di non ritornare a casa. Le aziende che non investono sulla sicurezza andrebbero penalizzate seriamente”, racconta Apetino.
Che poi prosegue: “Abbiamo chiesto subito un incontro urgente alla Direzione di Fca per capire come sia potuto accadere un incidente cosi drammatico. Resta però una piaga che dalle Alpi alla Sicilia sta investendo in modo trasversale tutti i settori, dal metalmeccanico a quello edile passando per i trasporti e la logistica”.
Lancia quindi un appello, a conclusione del suo messaggio, che inneggia alla sicurezza nel mondo del lavoro: “Bisogna lavorare tutti nella stessa direzione ed è necessario un controllo capillare e preventivo sulla sicurezza nelle aziende. Non servono slogan ad effetto ma interventi mirati alla vera prevenzione per non scrivere ogni giorno un nuovo necrologio”.
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