USA attaccano aeroporto di Baghdad: ucciso il generale iraniano Soleimani

Nuovo raid USA su ordine di Trump, che ha scelto di colpire l’aeroporto di Baghdad per uccidere il generale iraniano Soleimani. Morte insieme a lui altre 7 persone, e almeno 12 sono i soldati iracheni feriti.

USA attaccano aeroporto di Baghdad

Grande tensione tra Washington e Theran, dopo il raid aereo notturno (condotto probabilmente con un drone) che ha mirato lo scalo merci dell’aeroporto internazionale di Baghdad (Iraq). Obiettivo dell’attacco, portato a compimento, era quello di uccidere il generale iraniano Qassem Soleimani, figura chiave della strategia iraniana in Medio Oriente, e a dare l’ordine è stato il presidente Trump in persona.

Leggi anche: Scossa sulle dolomiti, magnitudo 3 a pochi chilometri da Forni di Sopra
Guarda qui: Sbarchi di migranti, i primi in Sardegna: arrivano in 38

Il bilancio: almeno 7 morti e 12 feriti

Le forze americane hanno ucciso questa notte Qassem Soleimani, figura molto vicina alla Guida suprema (l’ayatollah Ali Khamenei), e considerato il potenziale futuro leader del Paese. Un raid, quello statunitense, ha fatto sensibilmente aumentare la già alta tensione che sussiste tra Stati Uniti e Iran, oltre che in tutto il Medio Oriente.

L’ordine di uccidere il generale è stato impartito direttamente dal presidente Donald Trump, così come afferma il Pentagono. Tale azione è stata portata a termine per lanciare un avvertimento al Paese mediorientale: il raid vuole infatti essere un deterrente per eventuali futuri piani di attacco iraniani nei confronti degli Stati Uniti.

Durante l’attacco, oltre a quella del generale Soleimani, le fonti locali confermano inoltre la morte di almeno altre sei persone. Tra queste, il principale comandante della milizia irachena Abu Mahdi al-Muhandis, consigliere di Soleimani. Sarebbero invece 12 i militari iracheni rimasti gravemente feriti a seguito del raid.

Qassem Soleimani
il generale iraniano Qassem Soleimani

La reazione iraniana al raid USA

L’attacco non ha avuto conseguenze solo sulla vita delle figure chiavi iraniane, ma anche sull’andamento dei rapporti economici economici internazionali. Sensibile aumento già dopo le ore immediatamente successive al raid, infatti, sul prezzo del petrolio, con Brent e Wti che si trovano ora in forte crescita rispetto ai dati degli ultimi mesi.

La reazione iraniana all’attacco aereo notturno è stata immediata, con Teheran che parla di un vero e proprio “atto di terrorismo“, assicurando che ci saranno presto delle ritorsioni ritorsioni. Ali Khamenei, la guida suprema iraniana, parla infatti di una “dura vendetta”.

Una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani. Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell’attacco della notte scorsa”, afferma l’ayatollah.

Sempre a Teheran, sono migliaia le persone scese in piazza per una manifestazione di protesta contro i “crimini” firmati USA.

Ali Khamenei
l’ayatollah Ali Khamenei

La nota della Farnesina e il comunicato USA

In una nota, la Farnesina ha affermato che “gli ultimi sviluppi della situazione in Iraq sono molto preoccupanti”. E prosegue: “Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una pericolosa escalation culminata nell’uccisione del Generale iraniano Soleimani. L’Italia lancia un forte appello perché si agisca con moderazione e responsabilità, mantenendo aperti canali di dialogo, evitando atti che possono avere gravi conseguenze sull’intera regione. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per assicurare la de-escalation e la stabilità”.

Dal fronte americano, arriva anche la comunicazione da parte dell’Ambasciata a Baghdad. La sede, infatti, raccomanda a tutti i cittadini americani di “lasciare l’Iraq immediatamente“, e di raggiungere altri paesi “per via aerea dove possibile”.

Gestione cookie