I responsabili dell’aggressione fascista contro l’ex deputato di Articolo 1-Mdp, Arturo Scotto, saranno presto individuati grazie alle immagini delle telecamere, al vaglio delle forze dell’ordine.
I responsabili dell’aggressione fascista ad Arturo Scotto, coordinatore nazionale ed ex deputato di Articolo 1 Mdp, saranno presto identificati. Così rivelano a Fanpage fonti della Questura. Gli inquirenti, infatti, sembra abbiano passato al vaglio tutte le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza. Immagini che porterebbero a dare una identità agli aggressori.
Sul suo profilo Facebook, Scottoaveva espresso la massima fiducia nei confronti del lavoro delle autorità, dichiarando: “Sono certo che li prenderanno. Ho fiducia nella azione della magistratura e nelle forze dell’ordine. Non mi interessa l’entità della pena che subiranno. Non è compito mio. Mi basterebbe tuttavia una condanna esemplare: l’obbligo di leggere i diari di Anna Frank. Quella che hanno oltraggiato in quell’incredibile capodanno, mentre tutto il mondo festeggiava e brindava nella splendida cornice di Piazza San Marco”.
Leggi anche: Autostrade, quanto costa allo Stato la revoca della concessione
Leggi anche: Sardine, salta la manifestazione di Pistoia: liti interne e profili bannati
La vicenda è grave e rientra nelle aggressioni fasciste che sempre più spesso l’Italia sta subendo in questo periodo. La notte di Capodanno, poco dopo la mezzanotte, Scotto stava camminando con la sua famiglia per le strade di Venezia. Dietro di lui, un gruppo di ragazzi si sono messi a gridare “”Anna Frank sei finita nel forno”, “Duce, duce…” con la mano alzata”. Pronta la replica di Scotto che ha chiesto loro di smetterla. L’ex deputato in risposta a ricevuto un pugno sul naso. Nella rissa, in aiuto di Scotto, è intervenuto anche Filippo, un ragazzo di 20 anni, che ha soccorso il politico e ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.
La moglie di Scotto, Elsa Bertholet, su Facebook aveva poi raccontato quanto accaduto: “Capodanno a Piazza San Marco con marito e figlio grande, mezzanotte e un minuto: un gruppo dietro di me canta ‘Anna Frank sei finita nel forno’, mi giro: ‘Ragazzi basta!’, si mettono a urlare: ‘Duce, duce …..’ con la mano alzata.
Si gira mio marito che prima non li aveva sentiti cantare: ‘Basta!!!!’ e boom si prende botte in faccia da vari lati, poi si mette di mezzo un ragazzo per aiutarci e picchiano pure lui, visibilmente abituati al fatto, poi fuggono come dei vigliacchi che sono. La polizia municipale: ‘avete ragione, picchiare è brutto, fate denuncia domani’. Ora in un bar meraviglioso nel ghetto. Bella Venezia. Buon anno antifascista a tutti!’.
Sempre su Facebook, Scotto ha ringraziato pubblicamente il ragazzo che ha denunciato, insieme ad un suo amico, l’aggressione: “La storia esiste e scava solchi, non è mai neutra, rispunta sempre fuori quando si abbassa l’attenzione. E la storia ci dice che l’Olocausto è stato il più grande delitto di sempre. E negarlo non è un’opinione. È semplicemente un crimine. Eppure una reazione c’è. Due ragazzi di venti anni con due storie diverse ma molto belle di un’Italia capace di tenere testa alla violenza. Hanno dimostrato fegato, perché quando vedi che qualcuno è sotto le botte dei fascisti non puoi stare fermo. Provi a dare una mano”.
“Non credo – ha continuato Scotto – abbiano un vissuto politico, ma anche la sensibilità umana fa parte della politica. Perché è la bussola che ti consente di capire quando una ingiustizia si compie. A loro dico: continuate a indignarvi. Ma non limitatevi a questo. Trasformate questa rabbia in impegno, partecipazione, coinvolgimento dei vostri coetanei. Sarebbe la risposta più bella all’odio. Perché noi non diventeremo mai come loro”.