Non solo alcuni umani possono diventare tragiche vittime dei botti di Capodanno: anche gli animali possono rischiare la vita. Come è successo alla cucciola Diana, morta d’infarto a causa dei terribili frastuoni che, la notte tra il 31 dicembre il 1 gennaio, l’hanno spaventata.
I suoi padroni sono terribilmente scossi e addolorati per una simile tragedia. Il fatto si è verificato a Lecce, e a perdere la vita è stata una cucciola maremmana di appena 11 mesi. Il suo nome era Diana, una cucciola troppo piccola per reggere il frastuono dei botti sparati la notte di San Silvestro.
Diana è morta d’infarto a causa del terribile spavento, sotto gli occhi increduli dei suoi padroni. Quegli stessi padroni che erano rimasti a casa proprio per il timore che si spaventasse, che erano riusciti a regalarle un po’ di tranquillità, dopo averla prima salvata da un abbandono e poi adottata.
Per Paola, la “mamma” umana della cucciola Diana, è inconcepibile quanto sia accaduto alla povera cagnolina. La donna si è sfogata con i giornalisti di Adnkronos, e ha raccontato: “L’avevamo trovata quattro mesi prima in un autogrill fuori Lecce: era abbandonata. Ma adesso basta. Questa strage incivile deve finire. Questa sordità istituzionale deve finire!”.
Inconcepibile per Paola come le persone non capiscano quanto danno facciano agli animali ogni volta che esplodono un fuoco d’artificio, o un botto. E si domanda: “È normale morire d’infarto a undici mesi per i botti di Capodanno? Quando l’abbiamo portata a lavare profumava come una caramella. Adesso aspetta di essere cremata. Puf. Se ne è andata così, da un giorno all’altro”.
E a chi sostiene che non è possibile che un animale possa morire di spavento, di infarto, per un motivo del genere, la donna prontamente risponde: “Qualcuno ci ha detto forse era malata di cuore. Forse conviene pensarlo per farcene una ragione. Ma anche se fosse? Senza quei fuochi starebbe ancora qui a saltare come un’orsetta bianca profumata di caramella”.
Il merito a una simile tragedia, si è espressa anche l’Associazione ATA PC Lecce attraverso una nota ufficiale da parte del presidente Giuseppe Albanese. “Molte persone credono che quando le associazioni animaliste si battono per l’abolizione di questa, ormai, ‘becera’ pratica di festeggiare l’arrivo del nuovo anno con botti e fuochi d’artificio, lo facciano per partito preso, purtroppo non è così e la morte di Diana ne è un esempio“, afferma Albanese.
Che continua: “In molte città ormai vanno di moda le ordinanze contro i botti di fine anno ma, fino a quando queste ordinanze non verranno realmente applicate, non serviranno a nulla. A nostro avviso, non basta fare un’ordinanza per vietare i botti, che già sono vietati perché illegali, ma occorre varare una legge nazionale che abolisca definitivamente questa pratica, perché gli animali hanno il diritto a non morire a causa dei botti di Capodanno”.
Dura quindi la condanna del presidente dell’Associazione: “Vietare non basta, occorrono controlli seri e sanzioni mirate. La nostra Associazione si batterà con tutte le sue forze affinché questa ‘usanza’ possa essere debellata, appellandosi al diritto alla vita di tutti gli esseri viventi e lo faremo in memoria della piccola Diana“.
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