Pietro Genovese, è arrivato il momento della verità

Il 2 gennaio una data difficile da dimenticare perché sarà quella in cui Pietro Genovese verrà interrogato sulla tragedia di Corso Francia in cui hanno perso la vita le due sedicenni Gaia e Camilla; il figlio del regista, prima di essere arrestato aveva detto: “Non le ho viste, sono sbucate dal nulla”.

Nessuno sa cosa dirà oggi Pietro, nessuno sa quanto stia soffrendo o quanto si senta colpevole per ciò che è successo: nella tragedia di Corso Francia hanno perso la vita le due sedicenni, Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, che secondo le prime ricostruzioni correvano per attraversare la strada per tornare a casa e sono state travolte dal suv del ventenne (in macchina con amici, di ritorno da una festa).

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Oggi durante l’interrogatorio Pietro dovrà ricostruire l’accaduto perché sulle dinamiche dell’incidente ci sono ancora molti punti poco chiari: la velocità del suv mentre percorreva Corso Francia durante l’incidente mortale, per esempio o se le due fossero o meno sulle strisce pedonali. Verranno ascoltati anchegli amici di Genovese, Davide Acampora e Tommaso Edoardo Fornari Luswerg, a bordo della sua auto al momento della tragedia. Per avere risposte certe, comunque, bisognerà aspettare il risultato della consulenza disposta dai magistrati. Genovese si trova attualmente agli arresti domiciliari ma prima che venisse disposto per lui il fermo aveva detto che “Il semaforo era verde per le macchine, pioveva, sono sbucate all’improvviso, impossibile evitarle”.

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Pietro Genovese sarebbe risultato positivo all’alcool e al drug test ma i testimoni in macchina con lui avrebbero detto che la sera della tragedia stava bene, che le due sedicenni sono sbucate all’improvviso su Corso Francia. La polizia è ancora in fase di indagine.