Il ferito, un uomo romano, è stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Salvatore a L’Aquila. Il suo compagno di cordata è rimasto appeso per diverso tempo.
Ancora incidenti in montagna. Questa mattina, sul Corno Piccolo, la seconda vetta più alta del Gran Sasso, è avvenuto un grave incidente alla base del Sentiero Ventricini. Lo fa sapere il Soccorso alpino. Vittima dell’incidente un uomo romano che, insieme ad un amico, stava facendo una escursione. Il ferito è stato portato in stato di incoscienza all’ospedale dell’Aquila, dove in precedenza era stato trasportato l’altro collega di cordata, in discrete condizioni.
L’escursionista ferito è stato così portato in codice rosso all’ospedale San Salvatore a L’Aquila, dove è arrivato in stato di incoscienza e immediatamente ricoverato nell’unità di pronto soccorso. L’altro escursionista, invece, è rimasto a lungo bloccato in parete, non presenta ferite ma, per precauzione, è stato trasportato all’ospedale San Salvatore.
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Ancora non note le identità dei due escursionisti. I due, riferisce il Soccorso alpino, erano quasi alla base della Via Antonio Benedetti sul Piccolo Corno, meta di scalatori provenienti da tutto il mondo per la bellezza del luogo. Tuttavia, le vie di ascesa sono molto complesse, con itinerari di difficoltà medio alta.
“Un attimo fa – commenta il gestore del rifugio Franchetti, Luca Mazzoleni – ho risposto a una persona che voleva fare un’escursione al rifugio, passo il tempo a sconsigliarli ma evidentemente non c’è verso. Sono 40 anni che vado in montagna, ho scritto libri di sci alpinismo ma quest’anno non sono riuscito a mettere gli sci perché la neve che c’è è quella pericolosa. È sconfortante, non si rendono conto. Gente che mi chiama per venire a pranzo al rifugio, escursionisti che vogliono fare giri in quota ma evidentemente non leggono i giornali, ci sono stati tre moti in 24 ore… Il rifugio è chiuso, io stesso mi salvaguardo evitando di andare su… Ieri ero con un amico, guida apina, e ci siamo detti lasciamo perdere, non entrano neanche bene i ramponi”.
“C’è una incredibile inconsapevolezza sia da parte di persone pratiche della montagna che da chi dovrebbe stare proprio a casa perché principiante. Le condizioni attuali sono troppo pericolose perché durante l’inverno ha nevicato; poi ha fatto scirocco, e quindi caldo, e la neve si è impregnata di umidità. Infine è venuto il freddo ed è una lastra di ghiaccio da fusione, il più duro da incidere sia con la piccozza che con i ramponi. Se ‘parti’ predi subito velocità e non c’è verso di fermarsi: ti fermi in fondo, su una chiazza di neve fresca che però purtroppo non c’è o contro le rocce, e lì il rischio di morire è altissimo”.