Paragone risponde alla Bellanova, difesa su Rdc e quota 100

Gianluigi Paragone torna a parlare e questa volta lo fa come il primo dei sostenitori del movimento cinque stelle, così come era stato in campagna elettorale e fin quando l’idillio con la Lega aveva resistito.

L’accusa è rivolta alla ministra per le Politiche Agricole Teresa Bellanova, e in generale a tutti i protagonisti di Italia Viva. Paragone ha infatti attaccato il ministro renziano per le sue esternazioni su reddito di cittadinanza e quota 100.

“Ogni volta che i renziani parlano un pezzo di stato sociale muore… Sconfitti dalle elezioni li abbiamo fatti rientrare dalla finestra per comandare. E rompere le scatole”, così l’ex giornalista di La7 ha intitolato il suo video selfie su Facebook in cui ha commentato le dichiarazioni della sindacalista.

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Nel suo video Paragone ha infatti sostenuto che le misure promosse dal governo gialloverde avevano reindirizzato il paese, ora invece si è tornati a sostenere quel sistema che era stato mandato a casa.

La querelle Paragone – Bellanova

Nel video sono esplicitamente indicati i tre provvedimenti segnanti dei mesi a guida Di Maio-Salvini: reddito di cittadinanza, quota 100 e la riforma della giustizia.

“Il reddito di cittadinanza va completato e migliorato, ma offre riscatto a determinate persone. Spiega l’Onorevole dei Cinque stelle – Tutti i controlli che stiamo vedendo garantiscono circa la bontà di una misura che è redistributiva e concede una ripartenza. Idem si dica per quota 100, così concediamo ai nonni di godersi i nipoti. Sappiamo che rappresentano un pezzo fondamentale del recupero sociale e per la tenuta delle famiglie”.

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Due misure che erano state attaccate ieri sulle colonne di Repubblica, individuandole come due tra i più grossi sprechi di denaro pubblico a cielo aperto. La Ministra aveva infatti invitato tutti a guardare i numeri, già ampiamente resi noti sulle grandi testate.

E’ dalle colonne del Messaggero che ad inizio dicembre sono arrivati dei report che possono aiutare a capire. Secondo fonti sindacali riportate dal quotidiano romano, ad ora sono stati spesi circa 3 miliardi di euro per meno di mille posti di lavoro creati. Il tutto su una platea di oltre 700mila persone occupabili che hanno usufruito del provvedimento. I numeri, in sostanza, sono confermati anche dai dati diffusi dell’Istat, e dalle recenti dichiarazioni di Tridico che aveva fatto dietrofront sull’iniziale giubilo. Ad ottobre, infatti, ci sono state 46mila persone in più che hanno trovato un lavoro. L’aumento è avvenuto grazie agli autonomi, è lì che si è registrato un +38mila rispetto a settembre.

Il videoselfie

Paragone continua la sua analisi della politica penta stellata con lo studio della questione della riforma della giustizia, da tempo oggetto di critiche interne ed esterne.

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L’appello di Paragone è rivolto su tutti ai suoi compagni di viaggio però, con cui non ha vissuto giorni facili di recente. L’ex conduttore della gabbia in chiusura si rivolge al movimento, richiamandolo ad assolvere quella posizione anti sistemica che gli elettori avevano premiato. Una battaglia contro tutti gli altri protagonisti della politica che vogliono essere da unione con il passato. Renziani su tutti.

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