Il 12 giugno Jessica Mantovani è stata trovata morta: il padre lo ha detto subito, “me l’hanno uccisa”. Oggi arriva la conferma sulle dinamiche che hanno portato alla tragedia.
Dopo l’autopsia, a dargli ragione c’è anche una consulenza di parte chiesta dai genitori: “La frattura del naso e la lacerazione delle labbra sono state provocate da percosse” e “analoga spiegazione può avere la frattura delle costole”. Jessica Mantovani è stata uccisa.
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Dalle analisi risulta, inoltre, che Jessica prima di morire avesse assunto cocaina. “Un dosaggio discretamente elevato, ma non letale“, e sarebbe stata colpita “Con calci e pugni e trascinata ancora viva nel corso d’acqua“. Il corpo è stato ritrovato con un cuscino tra le mani. “Jessica poteva essere salvata“, commenta il padre, e continua: “Sapevo che non era annegata perché mio fratello è morto 43 anni fa, a 25 anni, proprio annegando in un fiume e il suo cadavere non era nelle stesse condizioni di quello di mia figlia. Ogni giorno ripenso a quella sera in cui mi chiamò per andare a prenderla. Le dissi che sarei arrivato entro un’ora. Fossi arrivato subito oggi sarebbe ancora viva”.
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Ora il padre chiede che: “Le indagini possano accelerare con l’inizio del nuovo anno. Purtroppo mia figlia frequentava la casa di uno degli indagati per procurarsi la droga, ma non riesco proprio a capire che cosa sia successo quella maledetta sera“. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio, indagando a piede libero per omicidio volontario e distruzione di cadavere il 50enne Giancarlo Bresciani, a casa del quale la donna si era fatta accompagnare dal padre.