Un agente della polizia penitenziaria del carcere di Marassi è stato aggredito da un detenuto. L’uomo ha prima tentato di colpirlo con un pezzo di ferro lungo 40 centimetri, dopodiché l’ha preso a morsi.
Ancora un grave episodio di violenza nel carcere di Marassi (Genova). L’accaduto si è verificato dentro le mura del centro clinico del penitenziario, e la vittima è un poliziotto. Sono in corso indagini per ricostruire l’accaduto, il movente del folle gesto e per scoprire come il detenuto, affetto tra l’altro da epatite C, si sia procurato l’arma.
L’aggressione si è verificata nel corso della giornata di ieri, nel pomeriggio di venerdì 27 dicembre. Un poliziotto penitenziario, al momento in turno nel centro clinico del complesso, è stato violentemente aggredito e ferito da un ospite della struttura.
Il detenuto (M.D., classe 1976) si trovava presso la quarta sezione del terzo Piano, poiché affetto da epatite C, malattia che si trasmette per via ematica. Proprio sulla base di ciò, dunque, l’aggressore ha dapprima tentato di infilzare il poliziotto con un pezzo di ferro lungo circa 40 cm, dopodiché ha cominciato a prenderlo a morsi.
Allertati i soccorsi dalle grida e dai rumori delle colluttazioni, sul posto sono intervenuti tempestivamente i membri del personale della Polizia Penitenziaria. Bloccando il detenuto, i colleghi del poliziotto ferito sono quindi riusciti a ristabilire l’ordine. La vittima è stata immediatamente trasportata all‘Ospedale San Martino, ma le sue condizioni non sono né gravi né preoccupanti. La prognosi è al momento di solo 7 giorni.
L’episodio di violenza nei confronti del personale penitenziario non ha lasciato indifferenti i vertici dei sindacati. In particolare, sulla questione si è espresso il segretario regionale della UIL PA, Fabio Pagani. Pagani ha infatti commentato l’episodio come uno dei tanti registrati, una conferma significativa dell’escalation di violenza alla quale si assiste nel carcere di Marassi.
“Questa è la condizione di qualunque poliziotto penitenziario in servizio. Una situazione insostenibile. A Marassi inoltre l’amministrazione penitenziaria fa di tutto per aggravare le condizioni del lavoro. Sono presenti circa 700 detenuti rispetto alla capienza massima di 456″, dichiara il segretario. E conclude, poi, esprimendo solidarietà nei confronti della vittima: “Siamo al fianco del nostro collega, ma è chiaro però che così non è più possibile lavorare”.
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