Si aggiungono nuovi importanti particolari sull’incidente costato la vita a Gaia e Camilla a Roma in Corso Francia. A parlare è Davide, amico di Pietro Genovese.
La notte del drammatico incidente di Corso Francia dove hanno perso la vita Gaia e Camilla, Pietro Genovese non era da solo sulla sua auto. Con lui c’erano due amici: Edoardo e Davide, quest’ultimo ha deciso di raccontare un’altra verità, la sua verità. “Avevamo bevuto un paio di bicchieri quella sera, nessuna droga – confida il giovane al Messaggero – ma era impossibile evitare le due ragazze“. “Quelle due giovani sono sbucate all’improvviso – continua – correvano mano nella mano. Mi creda, era impossibile evitarle” – insiste.
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“Pioveva, era buio – racconta Davide – ma ricordo perfettamente cos’ è successo: ho visto due sagome apparire dal nulla e poi il corpo di una di loro rimbalzare sopra il cofano“. Il 20enne, amico di Pietro Genovese, studente di Economia dei Parioli, racconta piangendo quello che ricorda: “Non potevamo inchiodare in mezzo alla strada. Dall’incidente al momento in cui ci siamo fermati saranno passati 5-10 secondi.
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Io sono sceso di corsa dalla macchina e ho visto il corpo di una delle due ragazze per terra, mi sono avvicinato per sentire il battito, ma non si muoveva. Poco più avanti mi sono accorto che c’era anche l’altra ragazza sull’asfalto. Subito dopo di me sono scesi Pietro ed Edoardo. Le macchine continuavano a camminare, ricordo di aver visto una, forse due auto investirle di nuovo“. Una circostanza, questa, che però sembra essere stata esclusa dall’autopsia.