Dal 2015 cresce il numero dei migranti giunti in Europa e depositano la domanda. Dati in controtendenza in Germania: sia le richieste che le domande accettate sono in evidente calo, con un -13%
Cresce per la prima volta dal 2015 a questa parte il numero di migranti che arrivano in Europa. E aumentano anche le domande di visto per motivi umanitari con un +8,6%. Il flusso migratorio maggiore giunge da Venezuela, Afghanistan e Siria, paesi coinvolti da continue ed importanti guerre civili.
Dati in netta controtendenza giungono però dalla Germania. I migranti difficilmente trovano casa nella repubblica federale tedesca. Le domande e le accettazioni sono in drastico calo, facendo segnare un -13% che non rispecchia il trend globale. Un vero e proprio esercito di esclusi con il rischio, per gli altri Paesi dell’Europa, di essere invasi non soltanto dai flussi in entrata, ma anche da quelli di ritorno che sono stati respinti da Berlino.
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I paesi di frontiera europei (tra questi c’è anche l’Italia) dovranno dunque farsi carico anche di chi non è stato accettato dai Paesi del blocco centrale d’Europa. Un problema anche per la Spagna, l’Ungheria, la Grecia e la Croazia, che rischiano di subire l’immigrazione di ritorno prodotta dai respingimenti dei Paesi settentrionali dell’Unione.
Il ricollocamento difficile a domanda di asilo già effettuata
I migranti che ritornano nei Paesi di primo arrivo hanno già subito un respingimento da parte dello Stato nel quale avrebbero voluto stanziarsi. Non possono, pertanto, riproporre una seconda volta la stessa domanda di asilo.
Un problema ulteriore per i paesi interessati, che aspettano segnali concreti da Bruxelles. La città belga, data la sua centralità geografica, non ha mai visto direttamente lo sbarco dei flussi migratori. Ma può disporre dei dati e delle eventuali contromisure da sottoporre ai paesi dell’Ue.