Berardini attacca Paragone. Secondo l’onorevole dei cinque stelle l’ex giornalista avrebbe aggredito il Movimento solo dopo non aver avuto la posizione di presidente della commissione Banche.
E’ crisi in casa cinquestelle, dopo l’addio di Fioramonti alla guida del Miur adesso è tempo di rivolgere le attenzioni agli scissionisti. Nel mirino di Fabio Berardini, onorevole del M5S ci è finito Gianluigi Paragone. L’ex giornalista dopo essere stato eletto nelle consultazioni del marzo 2018 aveva sposato a pieno la linea che vedeva i pentastellati al fianco del carroccio di Matteo Salvini.
Approccio diverso invece quello riscontrato dal giorno in cui Luigi Di Maio, e i probiviri del movimento, hanno deciso di convolare a nozze con il Partito Democratico.
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Paragone è da tempo in rotta con i vertici del suo partito, al punto da aver espresso pubblicamente il suo dissenso. L’onorevole si è infatti scontrato sia nei confronti della manovra e ancor prima del Mes (Meccanismo di stabilità finanziaria, ndr), ultimo colpo è quello rivolta sulla questione di Banca Popolare di Bari. Paragone aveva infatti scelto la via del Movimento per dimostrare la sua posizione di totale opposizione nei confronti delle politiche europee. Da tempo però la situazione è cambiata, e Paragone non ha lesinato aggressioni di vario genere nei confronti della nuova politica dei cinquestelle.
“Dal partito di lotta è diventato partito di peluche”, aveva detto pochi giorni fa l’ex conduttore de “La Gabbia” ospite a La7. Poi negli scorsi giorni l’attacco sul suo canale youtube nei confronti di tutti quei deputati che non avevano effettuato i rimborsi, cavallo elettorale del cinque stelle da sempre.
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Contro Pierluigi Paragone è sceso in campo però Fabio Berardini, che sottolinea in poche parole quelli che a suo dire sarebbero i motivi del cambio di atteggiamento di Paragone. “Cosa aspetta il Movimento ad espellere Paragone? Uno che solo grazie al Movimento è stato catapultato in Parlamento ed ora continua a sputare nel piatto dove ha mangiato e dove sta continuando a mangiare. Commenta Berardini – Uno che ha votato contro la legge di Bilancio voluta dal Movimento 5 Stelle dopo notevoli sforzi. Uno che non si è mai fatto vedere alle riunioni di lavoro congiunte delle commissioni Attività produttive”.
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Poi la stoccata sulla commissione Banche, “O forse – aggiunge – la ragione c’è. Chissà. Magari voleva essere lui il presidente della commissione Banche. Ha attaccato proprio Carla Ruocco che potrebbe essere proprio la prossima presidente della commissione Banche? Sicuramente una coincidenza”.
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