Durante una partita di calcio femmine under 12, compare sul campo insieme all’Ancona Respect uno striscione anti Salvini. Scattate subito delle feroci polemiche, prese in pugno dalla Lega.
La polemica è scattata nelle ultime ore, e riguarda quanto accaduto su di un campo da calcio ad Ancona. La squadra under 12 femminile dell’Ancona Respect, infatti, ha esibito pubblicamente, davanti la platea, uno striscione dedicato a Matteo Salvini, con il quale le ragazze gli hanno dato del “razzista” e del “fascista”. Il tutto, inoltre, è stato immortalato con una foto di rito.
“Diamo un calcio a Salvini“. Questa è la scritta che campeggia sullo striscione esibito dell’Ancona Respect femminile under 12, in occasione di una partita amichevole. Secondo quanto riportano le fonti locali, il forte messaggio scritto dalle giovani calciatrici è stato mostrato per protestare contro la “presenza tossica” di Matteo Salvini in città.
“Attraverso lo sport ogni giorno contestiamo e ci opponiamo al clima di odio e razzismo propagandato da leghisti e fascistoidi di turno” si legge nella nota ufficiale pubblicata dalla squadra di calcio. Che prosegue: “Ogni giorno dimostriamo a tutte e tutti che nuovi modi di vivere il calcio e la città sono possibili. Non permettiamo che si speculi sulla nostra città o che si sparga odio per raccogliere qualche voto”.
Non è però tardata ad arrivare la polemica impugnata dalla Lega in merito allo striscione e alla scelta di esibirlo durante una partita. Paolo Arrigoni, responsabile della Lega Marche, ha infatti preso una dura posizione in merito alla faccenda, sostenendo che: “La sinistra ci ha ormai abituato a ogni genere di insulto, ma il fatto che ad Ancona certi violenti radicalizzati e odiatori di professione siano riusciti in un colpo solo a strumentalizzare il Natale, lo sport e delle ragazzine, è francamente sconcertante e abbassa la soglia del grottesco”.
Lo stesso Arrigoni ha poi proseguito affermando di essere totalmente contrario allo sport che, più che intrattenere e divertire, pensa a fare politica e ad indottrinare le menti giovani. “Altro che scuola di calcio, questo sembra essere un campo di ri-educazione che incita all’odio e alla mancanza di rispetto verso chi la pensa diversamente, dove si strumentalizza lo sport, che dovrebbe insegnare ben altri valori”, ha infatti affermato.
Sulla stessa linea di pensiero è inoltre Paolo Grimoldi, deputato della Lega. Grimaldi ha infatti dichiarato: “Succede già in molte scuole, purtroppo, succede su un campo da calcio, ad Ancona, dove bimbi di 11 anni vengono manipolati e subiscono il lavaggio del cervello con la scusa di una partita di pallone, intitolata ‘Diamo un calcio a Salvini’. Ci rendiamo conto della gravità di episodi come questi? Se inculchi l’odio verso un nemico ad un bimbo di 11 anni cosa speri di ottenere? Di farne un militante? Un estremista?”.
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