Non è stata sufficiente la lunga opera di stigmatizzazione in merito alla querelle legata a Liliana Segre, è una partigiana questa volta a cadere sotto i colpi dell’ignoranza. Imbrattata la targa dedicata a Tina Costa.
Roma, VIII municipio. E’ stata imbrattata la targa della partigiana Tina Costa alla quale è stato intitolato il giardino antistante la sede del municipio in Piazza Cinecittà. Grande indignazione arriva dai vertici di rifondazione comunista, colpiti per il gesto così irrispettoso nei confronti di chi ha lottato in nome del popolo italiano.
Un evento di stampo chiaramente ideologico che fa il paio con i fatti che avevano monopolizzato l’opinione pubblica nelle scorse settimane. A seguito della costituzione della commissione Segre in Senato. In quell’occasione l’astensione dal momento degli applausi da parte dei senatori della coalizione di centrodestra, ad eccezione di FI, aveva scatenato la solita bagarre sui social. Vittima della gogna in fu incredibilmente la senatrice Segre, rea di speculare sul suo passato e dunque destinatari delle peggiori ingiurie. Liliana Segre è infatti una delle ultime testimonianze viventi dell’orrore dei campi di sterminio. Un epilogo peggiore non si è potuto avere in quell’occasione. Dal giorno in cui si è discusso della commissione Segre, nata per monitorare in maniera rigidi i messaggi d’odio, la Senatrice a vita ha dovuto girare con due carabinieri al suo fianco che ne hanno tutelato la quotidianità
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Tina Costa, la partigiana
‘Sarò in piazza fino a quando avrò l’ultimo respiro perché so di essere dalla parte del giusto e che le mie idee sono condivise da tanti’. Recita così la targa, nel nome della partigiana e sindacalista sparita quest’anno all’età di 93 anni.
Appartenente alla Resistenza e membro del PCI già durante la guerra di Etipia, Tina Costa è stata una delle voci più lucide di quegli anni. Fuggita al lager di Fossoli, ha combattuto sotto la bandiera del Partito Comunista Italiano fino alla sua dissoluzione nel 1991. Momento in cui passò poi nelle fila di Rifondazione Comunista. Al fianco delle battaglie sociali fino alla fine, Costa Nel giugno 2018 è stata sostenitrice e in seguito anche testimonial della manifestazione del gay pride tenutasi quel mese a Roma, schierandosi apertamente contro le dichiarazioni del ministro per le politiche familiari Lorenzo Fontana.
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Le parole di Rifondazione Comunista
“Con grande indignazione denunciamo che a Roma è stata imbrattata con una svastica la targa che ricorda la nostra compagna partigiana e comunista Tina Costa scomparsa nel marzo scorso. Fanno sapere i vertici di Rifondazione Comunista – La targa era stata apposta solo venti giorni fa dal VII municipio che ha dedicato alla memoria di Tina il giardino antistante la sede in Piazza Cinecittà”.