Grosseto, ucciso un uomo colombiano con un colpo alla testa

Grosseto, ucciso un uomo colombiano con un colpo alla testa

Gli investigatori vagliano la pista della lite fra bande. Anche un altro uomo di 30 anni è rimasto ferito, colpito alla spalla da un arma da fuoco.

Muore a Grosseto un uomo colombiano di 40 anni. Era stato ricoverato all’ospedale di Siena, dopo essere stato ferito alla testa da un colpo di arma da fuoco. Anche un secondo uomo è rimasto ferito. Si tratta di un senegalese di 30 anni, ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Siena, ma non sarebbe in pericolo di vita. Le forze dell’ordine proseguono le indagini per ricostruire la dinamica della sparatoria e rintracciare l’assalitore.

Da una prima ricostruzione, sembrava si trattasse di un incidente stradale in via della Pace: un’automobile, infatti, era entrata ad alta velocità in un parcheggio, scontrandosi contro un’altra vettura in sosta e senza nessuno all’interno.

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Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118: le condizioni dell’uomo alla guida sono subito apparse molto gravi e per questo è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Siena in elisoccorso. Lì i medici si sono accorti della ferita d’arma da fuoco alla testa riportata dall’uomo.

Fra le prime ipotesi, la polizia starebbe vagliando la pista di una lite fra bande criminali: i due uomini sarebbero saliti in auto per scappare dopo una lite. I due uomini sono stati trovati con due proiettili conficcati nella testa (dell’uomo poi deceduto) e nella spalla.

“L’episodio della scorsa notte – ha commentato il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna – è un fatto grave che scuote gli animi di una città che fortunatamente non è abituata ad eventi così drammatici che devono essere ripudiati in maniera categorica. Non è ancora maturo il momento per commentare né interpretare quello che è successo ma dalle primissime notizie pare che il fatto sia maturato in contesto criminale. Siamo fiduciosi del lavoro che gli investigatori della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura della Repubblica di Grosseto, stanno conducendo in queste ore per chiarire motivi e dinamiche e assicurare i colpevoli alla giustizia.