Distanza marcata tra il M5S e Italia Viva: il governo resta in apprensione. Il Pd prova a ricucire invitando le due forze alleate al “senso di responsabilità per superare le frizioni”
Fumata grigia dopo il vertice di governo sulle concessioni autostradali e sul pacchetto innovazione. I due temi agitano le forze di maggioranza anche se, assicurano i bene informati, “gli argomenti non sono stati affrontati in questa occasione”. Una sorta di rinvio per fare quadrato e avvicinare le rispettive posizioni, che in griglia di partenza appaiono molto distanti.
Da una parte il M5S non intende indietreggiare su uno dei suoi punti cardine del programma. “L’obiettivo minimo – ha tagliato corto Di Maio – è di togliere le concessioni a Benetton che non ha fatto manutenzione. Questa non è la linea di M5S, ma è la linea ferma del governo”.
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Un segnale forte da parte del capo politico pentastellato, che sa di dover fare i conti con la dura opposizione (interna) di Italia Viva. Il partito renziano continua a dirsi contrario ad una revoca in corso d’opera. Questa – secondo Iv – metterebbe a repentaglio migliaia di posti di lavoro “senza considerare l’impatto sugli investimenti e sulla crescita”.
Toccherà verosimilmente al Pd puntare sulla mediazione nel governo. “Ci sono forze politiche della maggioranza che puntano più alla propria visibilità che a valorizzare ciò che stiamo facendo insieme al governo. Questo non va bene”. Tuona così il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo dem al senato. “Nel decreto milleproroghe non c’è alcuna revoca delle concessioni di Autostrade per l’Italia, ma vengono stabiliti dei principi. In primis, si blocca l’aumento dei pedaggi. Noi diciamo che devono valere gli stessi principi per tutti”.