L’attacco è avvenuto in un edificio scolastico nella provincia di Idlib. L’Osservatorio siriano per i diritti umani attribuisce la responsabilità dell’offensiva a “aerei russi”.
Nel Nord della Siria, in un villaggio nella provincia di Idlib, è stato bombardato un edificio scolastico, utilizzato come rifugio. Il bilancio è severo: almeno otto morti, di cui cinque bambini. A riferirlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani, che attribuisce la responsabilità del bombardamento ad “aerei russi”.
L’attacco aveva come obiettivo il villaggio di Jubass, vicino alla città di Saraqueb, nel sud della provincia di Idlib. Idlib è l’ultima roccaforte delle opposizioni anti-Assad, teatro di una massiccia offensiva terrestre delle forze governative siriane.
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Idlib a causa dei numerosi attacchi è al centro di una grave crisi umanitaria. Nel mese di dicembre, infatti, è iniziata l’offensiva aerea del presidente siriano Bashar el Assad , sostenuto dall’alleato Vladimir Putin, con numerosi bombardamenti sulle zone popolate dai civili. Oltre 80 mila i profughi che stanno scappando verso il confine turco.
I bombardamenti non si sono fermati, nonostante dal 2018 ci sia un accordo fra Turchia e Russia, che dovrebbe portare alla demilitarizzazione dell’area attraverso una “de escalation zone”.
Il numero degli sfollati a partire da novembre, come riferisce Mohamed Halaj, direttore del Syria Response Coordination Group, è arrivato a 180 mila persone, con l’offensiva di Damasco a opera, sostenuta da Russia e Iran, che bombarda anche scuole, ospedali e moschee.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo di monitoraggio con sede nel Regno Unito, ha riferito le numerose e continue violenze subite dal popolo siriano. Per esempio, durante la campagna per riprendere il Ghouta orientale, tra febbraio e marzo 2018 sono stati uccisi circa 1.600 civili.Tra il 2013 e il 2018, Human Rights Watch e altre organizzazioni indipendenti hanno confermato almeno 85 sostanze chimiche usate per gli attacchi.
Sempre l’Osservatorio ha stimato che il bilancio delle vittime dall’inizio della guerra è pari a 511 mila persone (a marzo 2018). Inoltre, in tutti questi anni di conflitto, quasi sette milioni di persone vivono nella condizione di sfollati interni e 5,6 milioni in tutto il mondo, secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
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