Tragedia nel vicentino dove una madre è stata accusata di aver mandato in coma suo figlio percuotendolo a più riprese. La causa del folle gesto? Il bambino piangeva troppo.
Una giovane madre di 29 anni, di famiglia vicentina ma residente a Mestrino (Padova), è indagata per lesioni gravissime aggravate nei confronti del figlio di cinque mesi, ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Padova. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti avrebbe percosso a più riprese il neonato perché “esasperata dal suo pianto continuo”.
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Dopo aver cercato di calmarlo per ore, ha iniziato a percuoterlo e il piccolo ha accusato immediatamente i sintomi dell’arresto circolatorio. Non c’è stato più niente da fare: il neonato è entrato in coma. La donna ha poi chiamato il 118 e si è autoaccusata.
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Davanti al magistrato e alla polizia avrebbe ammesso le sue colpe, dichiarandosi pronta a ricevere tutte le accuse. L’episodio risale a una settimana fa e sarebbe avvenuto in casa della famiglia della donna. Trasportata subito dalle autorità in caserma avrebbe detto di non farcela più: secondo quanto ammesso il bambino non voleva saperne di dormire e lei avrebbe momentaneamente perso le sue facoltà mentale. Ora rischia una condanna e il bambino dei danni permanenti. Nei prossimi giorni la pubblica accusa nominerà come consulenti tecnici i medici legali De Caro e Porzionato dell’Università di Padova. I due specialisti dovranno appurare tutti i danni fisici subiti dal piccolo e come questi siano stati provocati dalla donna.