Pietro Genovese, figlio del noto regista Paolo, è indagato per la morte di Camilla e Gaia, le ragazze investite la scorsa notte a Roma, presso Corso Francia. Le indagini proseguono e si aggrava ulteriormente la posizione del ragazzo.
Pietro Genovese, ragazzo di soli 20 anni, è indagato per omicidio stradale. Con la sua Renault Koleos ha travolto ed ucciso Camilla e Gaia, 16enni che stavano attraversando Corso Francia, a Roma. Per le ragazze non c’è stato nulla da fare: sono entrambe morte sul colpo.
Genovese è stato successivamente sottoposto ai controlli per alcool e droga, risultati tutti positivi. La sua posizione ora si aggrava, e spuntano inoltre alcuni precedenti legati al possesso di stupefacenti e al ritiro della patente.
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Si aggrava la posizione di Pietro Genovese. Alle sue spalle si celavano ben due episodi di possesso di droga, mentre nel mese di ottobre scorso era stato già fermato ai controlli stradali con tanto di ritiro della patente a seguito di una serie di infrazioni – documento, però, restituito poco tempo dopo. In merito al terribile incidente, in cui due ragazzine di appena 16 anni sono rimaste uccise sul colpo, il giovane era stato chiamato ad effettuare controlli sul tasso alcolemico e l’uso di sostanze stupefacenti.
Genovese è risultato positivo ad entrambi. Per la precisione, il suo tasso alcolemico è risultato pari a 1,4 grammi per litro (che per i neopatentati dovrebbe essere invece pari a 0 per i primi tre anni dal conseguimento della patente). Il giovane ora rischia l’arresto per omicidio stradale.
Nel frattempo, sequestrati al giovane sia l’auto che il cellulare. Verranno comunque effettuati tutti gli accertamenti necessari anche per stabilire se al momento dell’impatto il giovane potesse essersi distratto con il telefono.
Il mix di alcol, droga e distrazione potrebbe quindi dare spiegazione del tragico incidente avvenuto a Roma. Un incidente per il quale Gaia e Camilla sono state falciate e uccise sul colpo. Le ragazze, infatti, hanno riportato lo sfondamento della scatola cranica causato proprio dal gravissimo impatto con l’auto di Pietro Genovese.
Questo è quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia disposta dal pm di Roma, Roberto Felici. Sui cadaveri sono state trovate diverse fratture, ma non risultano segni di trascinamento, che confermerebbero quindi come “nessun segno di altri investimenti” sia da attribuire alla morte delle due 16enni.
Alcuni presunti testimoni, infatti, avevano raccontato alle autorità di aver visto, appena pochi minuti dopo il verificarsi dell’incidente, altre vetture sopraggiungere e investire ulteriormente i corpi delle ragazze esanimi sull’asfalto, quasi a dargli il colpo di grazia.
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