Morto il tassista in coma da due anni e mezzo

Il tassista riportò ferite gravi in seguito ad un litigio notturno con due clienti. La morte dopo due anni e mezzo di coma. Il giudice: “La reazione dei clienti fu legittima difesa”

In coma da due anni e mezzo, è morto il tassista fiorentino Gino Ghirelli. Fu colpito alla testa, riportando ferite importanti, da due clienti in seguito ad un litigio. Il fatto avvenne nel 2017 ma per i giudici, dopo un processo di un anno, fu “legittima difesa”, sentenziata nel novembre del 2018.

I fatti. Due ragazzi salirono sul taxi di Gino Ghirelli in piazza del Mercato Nuovo per essere accompagnati in piazza Beccaria. Solo dopo le due si hanno notizie del tassista, che alle 2.20 di notte contattò la centrale raccontando di essere stato aggredito da due clienti. La situazione degenerò rapidamente: le condizioni dell’uomo apparvero subito gravi. Entrò in coma e ci rimase fino per due anni e mezzo.

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Giudici (presidente Uritaxi): “Lavoriamo per fare giustizia”

“Gino è stato vittima di una cultura bullista che non ha rispetto di chi lavora. Ci sono culture oggi, anche più arretrate della nostra, che hanno profondo rispetto per anziani, bambini e chi si trova sul lavoro”. Il presidente di Uritaxi Claudio Giudici si affida ad un post per facebook per esprimere tutto il dolore per la scomparsa del collega. Parole dure, che aprono la strada ad iniziative future.

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“La tragica scomparsa di Gino – prosegue – è un monito al nostro tempo, alla nostra società, a ritrovare civiltà, sensibilità e delicatezza per tutto ciò. Un monito rivolto all’uomo della strada e a chi è guida, legislatore e giudice delle comunità. Noi lavoreremo per fare giustizia per questa sua violenta scomparsa. Una battaglia doverosa – conclude – in nome del rispetto del lavoro e della dignità delle persone”.

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